Mercoledì 6 aprile

di | 5 Aprile 2016

home2 Marco 6,1-6a                                                                                                        

1 Partì di là e venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. 2 Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? 3 Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo. 4 Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». 5 E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. 6 E si meravigliava della loro incredulità.

Commento

È quasi uno stupore reciproco quello del vangelo di oggi: lo stupore dei suoi per quello che Gesù fa e opera, lo stupore di Gesù per l’incredulità della gente. E così mentre il primo stupore dice tutta la fatica di entrare nel mondo di Dio e di Gesù, il secondo stupore sembra dire: ma perché fai così fatica a credere? Anche se noi vogliamo un Dio diverso da quello che troviamo nel vangelo, lui si presenta in questo modo e rimane sempre fedele a questa modalità. Noi diciamo di frequente: se lo vedessi, se potessi toccarlo, parlargli riuscirei  a credere. Il problema è che troppe volte in questo modo pensiamo di  credere ad un Dio fatto a nostro somiglianza e ci stupiamo se non succede proprio così. La fede non è questa cosa, ma è accettare che il nostro Dio è “narrato” raccontato nell’uomo  Gesù . forse questa è la vera fatica della fede: accettare che Dio si è fatto carne, si è fatto uomo e che proprio questo Dio parli nella follia e nella impotenza di un amore donato. Forse è per questo che quelli della sua patria ne rimangono scandalizzati. Se la fede è un toccare, è un fare esperienza di qualcuno, oggi ci viene detto di chi fare esperienza: dell’uomo Gesù. la fede è accettare proprio lui come mio Signore e mio Dio. la gente del suo paese non crede a questa cosa e rimane scandalizzata dal comportamento e dalle parole di Gesù e a  causa di questa fatica di suscitare questo modello di fede, Gesù non opera se non pochi miracoli, anzi nessun miracolo!!!!. E di questo Gesù rimane meravigliato. In questo testo inizia a delinearsi il rifiuto del vangelo e del Signore, tale rifiuto porterà alla condanna di Gesù.

Preghiamo

Preghiamo per tutte la famiglie.

2 pensieri su “Mercoledì 6 aprile

  1. sr Rita

    Povero Gesù: è nella sua terra e non può compiere i prodigi che ha fatto altrove. Pone solo alcuni segni di guarigione. La non fede della gente, pare paralizzare la sua potenza divina. Preghiamo affinché non limitiamo l’azione di Dio in noi e negli altri: che la nostra fede sia la piattaforma che permette al Signore di agire e salvare. Continuo a pregare per alcune persone che stanno soffrendo. Oggi in particolare preghiamo per Carlos, un giovane di 28 anni che è in rianimazione a causa di un incidente stradale Sua sorella è appoggiata nella nostra casa per la notte in attesa che il fratello esca dalla rianimazione.

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  2. sr.Alida

    I paesani di Gesu’ lo vedono solo come uomo…e sono certi di conoscerlo.Abituati alle solite cose ,avvenimenti e persone non riescono ad andarere al di là ….Aiutaci ,Signore a conoscerti e a riconoscerti nella fede del quotidiano.prego per tutte.. famiglie per Carlos ,per la sorella

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