mercoledì 5 gennaio

di | 4 Gennaio 2022

Gen. 2,1-3

Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere. 2Dio, nel settimo giorno, portò a compimento il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro che aveva fatto. 3Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva cessato da ogni lavoro che egli aveva fatto creando. 4aQueste sono le origini del cielo e della terra, quando vennero creati.

Commento

Interessante non è solo il fatto che Dio riposa. Può sembrare una grande fatica quella che ha fatto Dio. Per 6 giorni ha trafficato per costruire il mondo. E allora decide di riposare, e di rendere sacro il giorno del riposo. Ma ancora una volta la trama di una lettura superficiale non ci aiuta nella spiegazione del testo. Quel sabat non è solo il sabato, il giorno del riposo. Sabat è cessare, è mettere un limite all’operare umano. Il giorno di sabato non è solo il giorno del riposo, ma anche il giorno in cui ci si ferma, si pone un limite all’opera  di Dio. Non si può fare tutto, c’è un limite. Il sabato ebraico allora è il limite che l’uomo deve rispettare ad ogni costo. C’è ancora qualcosa che va oltre: in quel limite Dio riconosce che deve fermarsi e che deve consegnare la creazione all’uomo che nella sua libertà ne farà quello che vorrà. Dio non tiene per se la creazione, ma la consegna all’uomo. Dio celebra il sabato come il giorno del limite, ecco perché è sacro questo giorno. Dio celebra il sabato non tanto come il giorno del riposo, ma della consegna della sua opera all’uomo. Nel contesto di Genesi il verbo šābat non significa tanto «riposare», quanto «arrestarsi», «astenersi», di conseguenze il creare comporta il cessare di creare, in altri termini la creazione porta il sé il limite, cioè la delimitazione, della creazione come termine dell’azione di creare, ma insieme comporta la consegna della sua opera all’uomo.

Preghiamo

Preghiamo per tutti coloro che non hanno lavoro.

2 pensieri su “mercoledì 5 gennaio

  1. Elena

    In ogni cosa c’è un limitarsi, un astenersi, un arrestarsi. Nelle cose di tutti i giorni, nelle relazioni che viviamo, nelle parole che usiamo, anche nel nostro modo di amare dobbiamo affrontare il limite, l’astensione, l’arresto. Ci servono queste cose e sono sacre perché ci ricordano chi e cosa siamo noi e gli altri, chi è Dio e cosa siamo noi nei suoi confronti. Fermarsi e considerare il limite, il riposo, serve a dare un equilibrio. A Dio non serve, Lui ce l’ha già di Suo, ma poiché ci ha consegnato il mondo e la vita, ci consegna anche la pausa per creare equilibrio, per mantenerlo, per onorarlo….
    Per tutte le persone senza lavoro.

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  2. sr Alida

    Il senso del limite, è essenziale al nostro vivere… Come necessario il riposo per ritemprare fisico e spirito.. Quanto risuona in me quel, e “vide che era cosa buona….” Grazie Padre quanto amore e perfezione nel formarci. Come si fa a dire che il caso che ci ha creati? Non può essere che Dio, che ci ricrea sempre, il nostro Creatore. Si fa talmente piccolo da consegnarsi tutto. Con voi prego per chi non ha lavoro.

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