30 Partiti di là, attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. 31 Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». 32 Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
Commento
E’ importante tener presente il precedente primo annuncio di Gesù sulla sua Pasqua (Marco 8,27-33). Infatti ci aiuta a capire che non solo i discepoli di quel momento, ma anche noi che camminiamo dietro a Lui come suoi discepoli, siamo aiutati da Gesù ad ascoltare e ad accogliere come la sua Croce e la sua risurrezione siano il cuore e la fonte di tutta la sua opera tra noi e in noi. Anche per noi infatti, come per i discepoli, il senso profondo e ultimo della nostra vita è la possibilità e il bene supremo di poter unire la nostra vita all’offerta d’amore di Gesù. Quello che ci ha segnato fin dal nostro battesimo, ci accompagna, e in certo modo “ci rivela”, e rivela a noi il senso profondo della vita. Dunque, camminando dietro a Lui in tutte le vicende della nostra piccola vita cresciamo nella comprensione del mistero della vita stessa. È anche vero come conclusione di questo brano di vangelo che Marco dice che essi non capivano queste parole. La stessa osa succede a me: non capisco le parole di Gesù e mi perdo nelle mie parole!
Preghiamo
Preghiamo per il patronato
Oggi sono andata a trovare Adalberto in ospedale. Gli ho portato l’Eucarestia. Abbiamo parlato della malattia, della preghiera, della fede, della promessa che mi aveva fatto di venire a suonare per la Messa della festa del Palazzolo che faremo il 24 maggio. Lui mi ha chiesto di guardare l’esito degli esami che aveva fatto. C’era scritto neoplasia ai reni. Sentivo che mi voleva fare domande specifiche sulla diagnosi. Mi ha chiesto se ero infermiera. Poi non ha chiesto nulla. Mi sembra di intuire quello che i discepoli di Gesù provano di fronte all’annuncio della sua passione e morte/risurrezione. Non fanno domande perché hanno paura delle risposte. Signore, accompagna Adalberto e tutte le persone che hanno in cuore domande importanti, assieme al timore delle risposte.
La figura del Cristo è avvolta e travolta di domande. A volte anche a noi ne vengono rivolte e, inevitabilmente, ci si chiede nel cuore quale risposta l’altro si aspetti da me e quanta paura serba nel suo cuore rispetto alle risposte che cerca. ” Cosa devo fare Signore, per entrare nel tuo regno?”
A volte non siamo pronti, Gesù questo lo sa, lo comprende e ci accompagna piano piano, a volte attraverso una vita intera. A volte non basta neppure quella…
Difficile chiedere, difficile capire, difficile aprirsi al mistero di Dio, allora fa o Signore, che io possa abbandonarmi, anche se non capisco, anche se non voglio accettare ciò che hai in serbo per me. Alla fine, resti solo Tu…
Prego per Adalberto, il Patronato e per coloro che non sono pronti a ricevere risposte troppo dolorose..
” il Figlio dell’uomo viene CONSEGNATO …ma dopo 3 giorni risorgerà..”La parola CONSEGNA ,trova anche in me non comprensione..allo stesso tempo ..penso ” un Dio che si CONSE$GNA nelle nostre mani ” che mistero grande…per poi risorgere …Quale amore per noi, chiede di credere ,che dopo ogni evento sofferto ,ci sarà una risurrezione .Aiutaci Signore a custodire..questo mistero..e a unire la nostra piccola vita alla Tua ,ove tutto ha un senso e un valore..Prego per il patronato ,per Adalberto ,per Eugenio per gli ammalati gravi ,che conosciamo,per le domande della nostra umanità …