mercoledì 22 febbraio

di | 21 Febbraio 2017

Mercoledì 22 febbraio ’17 – Matteo  10,34-39

 34 Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada. 35 Sono infatti venuto a separare l’uomo da suo padre e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera; 36 e nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa. 37 Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me; 38 chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me. 39 Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà

Commento

Tutto nella logica di Gesù diventa relativo a Lui. E allora in questo senso si comprende anche la parola di oggi. Così drammatica per certi versi. Drammatica per quel suo insistere sulla divisione e non sull’unità, sul prendere la propria croce, sul tenere stretta la vita o invece sul perdere la propria vita. Parole complesse che lasciano perplessi. Vedo di spiegarle così. Gesù è ben consapevole di portare sulla terra “non pace, ma spada”. Perché tutto deve essere visitato, giudicato e rinnovato dalla sua Parola! E questo è perché anche quello che a noi può sembrare del tutto “naturale” e del tutto positivo, appunto a motivo della nostra natura ferita, è spesso definito e vissuto secondo interpretazioni mondane e violente. Consideriamo il primo esempio fatto da Gesù “Sono venuto a separare l’uomo da suo padre”. Il rapporto padre-figlio diventa spesso un rapporto violento e sbagliato, o perché, in una cultura come la nostra, il padre non ha nessuna responsabilità-autorità nei confronti dei figli, o perché, come ieri, il padre era spesso un padre-padrone. Quindi tutto deve essere visitato e sottoposto alla potenza liberante e salvifica di Gesù. In questo caso la separazione è la liberazione del figlio. Mettendo al centro l’amore vero Gesù chiede di vivere un amore liberato e liberante, non legato. Tutto ciò rende necessaria una vera conversione di tutte queste relazioni. Così anche  “Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me”. Il “primato” che Gesù pretende per la relazione con Lui è il principio, la garanzia e la forza di ogni relazione secondo la sapienza e la perenne novità del Vangelo. la presenza-potenza della Parola di Gesù, capace di visitare ogni situazione e ogni vicenda per indicare a tutti e a ciascuno la via nuova della salvezza e della pace vera (non quella falsa pace che è frutto della violenza del cuore umano). Se tu ami il padre e la madre più di Gesù, sei esposto ad una “idolatria” di questa relazione sia per esaltare e “divinizzare” questa relazione, sia per annientarla consegnando ciascuno ad una solitudine che non è quello che la sapienza divina rivela e dona. Perché tutto questo possa avvenire Gesù chiede l’assunzione della propria responsabilità da parte di ogni discepolo. Prendere la propria croce e seguirlo è il principio e la garanzia del volto evangelico della vita cristiana e della assunzione di responsabilità nei confronti della propria vita.

Preghiamo

Visto che sono ancora ad Assisi con un gruppo di preti una preghiera per tutti noi.

3 pensieri su “mercoledì 22 febbraio

  1. sr Rita

    Signore accompagnaci nel donare la nostra vita. Benedici i sacerdoti che sono ad Assisi e benedici anche noi che siamo nelle periferie del mondo.

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  2. Elena

    Sono parole difficili e dure, quelle odierne… come non sentirne la responsabilità nel dichiarmi cristiana?
    Ma la risposta a tutti i miei perché sta nell’amore di questo Dio che non gioca al risparmio, con nessuno di noi. Una preghiera per tutti voi, vicini e lontani, per chi si porta croci grandi e piccine ed un pensiero per tutti i migranti deceduti per mare e per terra, tra mille ed una croce, al limite di ogni umana sopportazione.

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  3. sr Alida

    Dal commento tuo don Sandro colgo che tutto deve essere salvato e liberato dal Signore principio e garanzia di ogni relazione .Grazie per aver dato piu’ chiarezza a questa parola di oggi ..Un invito solenne a prendersi con responsabilità la propria croce e seguirlo …Di cuore prego per voi sacerdoti ,e per le intenzioni già espresse . Aggiungo una notizia di Avvenire di ieri per il Congo ,in questi giorni ci son stati disordini a Kasai e a Kinshasa ,saccheggi e violenze commessi dai caschi blu anche in un seminario e in una parrocchia .Inoltre il Papa è addolorato per i bambini soldato del Congo ,preghiamo per loro e per lui …

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