Dal Vangelo secondo Luca
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Commento
Ecco due donne ai margini della storia dei grandi. Chi prende in considerazione la regione montuosa della Giudea? Chi tra i grandi ricorda con un certo interesse Elisabetta e Maria? Ma queste due donne stanno al centro della storia di Dio, della storia della salvezza. questo è quanto conta per Elisabetta e Maria. Esse infatti ci narrano l’amore fedele di Dio, che si manifesta in Elisabetta con la nascita di Giovanni e in Maria con la nascita di Gesù. Questo episodio è un’ulteriore conferma della visita di Dio all’uomo. Tale visita si concretizza con la nascita di Gesù. È una visita nel piccolo, nel quotidiano, che forse fugge via nascosta, che sembra non lasciare un segno, ma che lascia tanta gioia nel cuore. È così tanta la gioia della visita e dell’incontro che il bambino sussulta nel grembo della madre. Nella sua visita Dio dimostra tutto il suo amore per noi; nella sua presenza in mezzo a noi Dio dimostra quanto si prende cura di noi. Due donne povere ma che sanno riconoscere e accogliere in pienezza l’amore di Dio, che si manifesta in Gesù Bambino. Noi, come Elisabetta e come Giovanni nel suo grembo, siamo invitati a riconoscere questa presenza nell’altro, a confessarla nel rendimento di grazie, poiché il Signore ci fa visita anche nella nostra solitudine, nella nostra situazione di infecondità, nelle nostre povere vite segnate dall’infelicità, dal dolore, da condizioni di impotenza di fronte al male, da situazioni che ci fanno sentire sterili e incapaci di portare vita là dove sentiamo e vediamo la morte. Riconoscere e ad accogliere ecco la premessa per un buon natale.
Preghiamo
Preghiamo per Marco
Il Dio delle piccole cose, mi piace pensare e vedere questo, nel mio Signore, nel Signore della vita, nel Dio di tutti noi e di tutte le nostre esistenze! Preghiamo per Marco e per le vittime degli atti di terrorismo e violenza….
Le visite di Dio ogni giorno all’umanità per prendersi cura d’ogni infermità …La gioia di capire quale dono comprende ,quanta cura Egli abbia per noi riconoscere e accogliere la Sua visita nel nostro .
quotidiano …Oggi questo chiedo al Signore,mentre prego per Marco .affido al Signore gli eventi di violenza ,che si susseguono .
Fretta, sollecitudine, sussulti, benedizione. Questi gli “ingredienti” dell’incontro tra Maria ed Elisabetta. Fossero sempre così i nostri incontri, le relazioni dentro casa e con chi ha bisogno di noi. Anche ciascuno di voi sia benedetto dl Signore, con ogni benedizione spirituale.