mercoledì 20 gennaio

di | 19 Gennaio 2016

la stella del mattinoNaum 3,1-7     

1 Guai alla città sanguinaria, piena di menzogne, colma di rapine, che non cessa di depredare! 2 Sibilo di frusta, fracasso di ruote, scalpitio di cavalli, cigolio di carri, 3 cavalieri incalzanti, lampeggiare di spade, scintillare di lance, feriti in quantità, cumuli di morti, cadaveri senza fine, s’inciampa nei cadaveri. 4 Per le tante seduzioni della prostituta, della bella maliarda, della maestra d’incanti, che faceva mercato dei popoli con le sue tresche e delle nazioni con le sue malìe. 5 Eccomi a te, oracolo del Signore degli eserciti. Alzerò le tue vesti fin sulla faccia e mostrerò alle genti la tua nudità, ai regni le tue vergogne. 6 Ti getterò addosso immondezze, ti svergognerò, ti esporrò al ludibrio. 7 Allora chiunque ti vedrà, fuggirà da te e dirà: «Ninive è distrutta!». Chi la compiangerà? Dove cercherò chi la consoli? 

 Commento

Continua la macabra descrizione di Ninive e della sua distruzione, oggi paragonata ad una prostituta, a colei che ha sedotto e distrutto popoli interi. La fama degli Assiri era pari al terrore che incutevano nei popoli vicini. Vorrei provare ad abbozzare con non poca fatica e una buona dose di dubbio due riflessioni. La prima riguarda il tema del sedurre. Ninive è seduttrice, maestra d’incanti, seduce e poi distruggere. La parola sedurre, significa condurre, trarre a sè. È il contrario di conduce che è  portare fuori di sé. Per sedurre, condurre a sè,  bisogna incantare. Ma il condurre a sé è il legame più perverso che esista. Il condurre a sé, il sedurre è la morte dell’altro. Ninive nei suoi capi  aveva imparato bene questa lezione e quindi seduceva, conduceva a sé con incanto e poi conquistava. Pensate quando l’amore per una persona, per un figlio, per una comunità è solo seduzione.. è la morte dell’altro. Il credente guardando a Gesù Cristo conduce a Dio Padre, non se-duce non conduce a se stesso.! La seconda riflessione è questa: la città di Gerusalemme è paragonata più volte alla città infedele, o altre volte ancora ad una prostituta. Per lei però vi è sempre come una via di salvezza, grazie all’ amore misericordioso del padre. Se Ninive è paragonata ad una prostituta che seduce, mi domando se anche per lei come per Gerusalemme vi è una via di salvezza. Io credo di sì. Perché Gerusalemme non è la privilegiata, ma è amata da Dio come ogni altra città e questo basta per stare nell’esteso spazio della misericordia di Dio.

Preghiamo

Preghiamo per tutti coloro che hanno responsabilità di qualsiasi tipo, non diventino mai dei seduttori, ma dei buoni compagni di strada

Dal vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo.  Egli disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, vieni qui in mezzo!». Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?». Ma essi tacevano. E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: «Tendi la mano!». Egli la tese e la sua mano fu guarita.
E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.

5 pensieri su “mercoledì 20 gennaio

  1. sr Rita

    INCREDIBILE L’INTERPETAZIONE DI DON SANDRO A QUESTO BRANO NON FACILE. Ne traggo un invito a “condurre” e non a sedurre”, cosa possibile anche nel campo della carità e della missione. Ho fatto questa sera una esperienza che mi conferma quanto sopra. Sono andata in una famiglia per conoscere due sorelle per le quali è stato chiesto un posto nella nostra casa. Con noi è venuta una professoressa che ha seguito un poco questa famiglia. Mi sono trovata a disagio vedendo come ha parlato alle bambine per “sedurle”, per convincerle ad accettare la sua proposta di metterle da noi….Tante motivazioni che a mio parere non incontravano il desiderio delle bambine, almeno della maggiore che non vuol saperne di lasciare al sua casa. Penso che tutto sia stato fatto a fin di bene, ma come è fragile il conine tra il cercare il bene dell’altro e mostrare la propria forza di convincimento. Prego per Gabriela e kauana.

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  2. Elena

    Bellissime le tue parole, don Sandro, per “condurci” verso una riflessione di grandissima importanza! Illuminanti….
    Subito mi sono interrogata, chiedendomi se “conduco”, nella mia vita, o “seduco”. Soprattutto come educatrice… Certo, essere maestra comporta una grandissima responsabilità in termini educativi. Allora penso a certe relazioni con i genitori, con i quali si costruiscono patti educativi per i bambini. E penso alla difficoltà nel far passare alcuni messaggi difficili alla condivisione. Come mi pongo io? Su cosa faccio leva???
    Beh, ho molto da riflettere e da rivedere, anche alla luce di “fallimenti” che mi insegnano, insieme alla parola meditata insieme oggi, la difficile arte del vivere e del vivere con gli altri!
    Grazie don!
    Condivido nella preghiera le vostre intenzioni e aggiungo un pensiero per tutte le persone al servizio degli altri.
    Elena

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  3. Luca

    Ciao a tutti,
    A distanza di qualche giorno ringrazio tutti per aver ricordato il nostro piccolo Francesco nelle vostre preghiere. Ora sta meglio, è tornato a casa dall’ospedale.
    Buona giornata a tutti!

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  4. sr.Alida

    Grazie don Sandro per il commento a una Parola difficile.Mi fermo anch’io alla parola CONDURRE. Penso a Gesu’: che conduce al Padre, via di salvezza ,il Suo amore misericordioso..Nel mio piccolo “condurre” è accompagnare gli ospiti in carrozzina,parlare del Signore ai bambini di 2a elementare ,.. mi interrogo sul “come” vivo il servizio di ogni giorno,nelle varie espressioni.Come offro motivi di speranza,di salvezza ,a chi incontro,alle sorelle di comunità? Mi unisco alle vostre intenzioni di preghiera ricordando Marinella ,donatrice di midollo,e per la persona che lo riceve, per Roberto e Padre Giuseppe, con postumi tumorali.

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  5. Giulio

    Certo che preso letteralmente questo brano è di una durezza e di una fatica non indifferente.
    Non vedo uno spiraglio di speranza.
    E’ vero, Ninive non è la città eletta, forse non merita nulla.
    Ma fanno compassione i cumuli di morti, i cadaveri in cui si inciampa.
    Allora è proprio spontaneo chiedersi: “Chi la compiangerà? Dove cercherò chi la consoli?”

    Forse questa è la descrizione di un’anima persa nella disperazione.
    Nel dolore infinito sembra che niente e nessuno possa soccorrere ed aiutare.
    Che il Signore non permetta a nessuno di vivere questa situazione.

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