mercoledì 19 ottobre

di | 18 Ottobre 2016

home2 Siracide 30, 1-20

Chi ama il proprio figlio usa spesso la frusta per lui,
per gioire di lui alla fine.
2Chi corregge il proprio figlio ne trarrà vantaggio
e se ne potrà vantare con i suoi conoscenti.
3Chi istruisce il proprio figlio rende geloso il nemico
e davanti agli amici si rallegra.
4Muore il padre? È come se non morisse,
perché dopo di sé lascia uno che gli è simile.
5Durante la vita egli gioisce nel contemplarlo,
in punto di morte non prova dolore.
6Per i nemici lascia un vendicatore,
per gli amici uno che sa ricompensarli.
7Chi accarezza un figlio ne fascerà poi le ferite,
a ogni grido il suo cuore sarà sconvolto.
8Un cavallo non domato diventa caparbio,
un figlio lasciato a se stesso diventa testardo.
9Vezzeggia il figlio ed egli ti riserverà delle sorprese,
scherza con lui, ti procurerà dispiaceri.
10Non ridere con lui per non doverti rattristare,
e non debba alla fine digrignare i denti.
11Non concedergli libertà in gioventù,
non prendere alla leggera i suoi errori.
12Piegagli il collo quando è giovane,
e battigli i fianchi finché è fanciullo,
perché poi intestardito non ti disobbedisca
e tu ne abbia un profondo dolore.
13Educa tuo figlio e prenditi cura di lui,
così non dovrai sopportare la sua insolenza.

14Meglio un povero di aspetto sano e forte
che un ricco malato nel suo corpo.
15Salute e vigore valgono più di tutto l’oro,
un corpo robusto più di un’immensa fortuna.

16Non c’è ricchezza superiore alla salute del corpo
e non c’è felicità più grande della gioia del cuore.
17Meglio la morte che una vita amara,
il riposo eterno che una malattia cronica.
18Cose buone versate su una bocca chiusa
sono come cibi deposti sopra una tomba.
19A che serve all’idolo l’offerta di frutti?
Esso non mangia né sente il profumo;
così è per colui che il Signore perséguita. 
20Egli guarda con gli occhi e geme,
come un eunuco che abbraccia una vergine e geme:
così è per colui che fa giustizia con violenza.

Commento

Dopo i brani sull’uso del denaro e della sobrietà ecco un testo sull’educazione dei figli e sulla vita quotidiana. Sempre con lo stile di chi vuole insegnare attraverso proverbi e massime si parla di un tema sempre attuale: come tirar su i figli e non meno attuale e importante un commento sulla salute e sulla gioia. Il testo propone due esempi uno di un educazione fallita che provoca l’infelicità del padre e la rovina del figlio; l’altro della buona riuscita dell’educazione che porta felicità e gioia. Non sono molto d’accordo sia sui modi descritti da Siracide, sia su questi parallelismi: riuscita del figlio è buona educazione da parte dei genitori e viceversa il contrario. Non è tutto così automatico nell’educazione dei figli. Ed anche sui modi di educare faccio un po’ fatica ad accettare i modi consigliati da Siracide. Rimane un dato di fatto molto importante: i genitori hanno questo compito di tirar su i figli. Ho l’impressione che in tutte le epoche abbiamo sempre cercato di provare a capire come fare per educare i nostri figli. Ed anche questa epoca conosce i suoi modi, che possiamo anche condividere oppure no. Io non sono un esperto ma su questo tema voglio fare due osservazioni, una in positivo e una in negativo. Comincio dal negativo: quanti sono i genitori che anche solo per fatica rinunciano al loro compito educativo! Sembrano dire: non la faccio più. questi genitori possiamo anche solo incoraggiarli, accompagnarli, far sentire una presenza buona. Ed ecco la riflessione in positivo. Credo che l’esperienza del generare figli, cioè essere generosi fino a dare la vita per loro è forse da sempre l’atto di amore più alto e nobile. Qui non si tratta di concepire ma di generare, cioè di essere generosi nella vita. È vero questo può sembrare ed è faticoso, ma insieme è anche affascinante.

Preghiera

Preghiamo per Cristina

3 pensieri su “mercoledì 19 ottobre

  1. sr Rita

    Il tema dell’educare è arduo in ogni tempo Noi, genitori o educatori, spesso non sappiamo che pesci pigliare. Pare che i figli non accettino accompagnamenti pedagogici, pare che sappiano già tutto, anzi, apre che abbiano loro da insegnare a noi. In tutto questo c’è un po’ di verità. Si impara crescendo in una reciproca provocazione al bene. Anche la correzione serve, ma credo più efficace la formazione delle coscienze e il far nasce motivazioni buone nel cuore dei giovani.
    Ogni giorno anch’io e la mia comunità siamo messe alla prova dalle nostre bambine-adolescenti. Ci aiuti lo Spirito a trovare le vie del cuore. Preghiamo per i genitori e gli educatori.

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  2. Elena

    È difficilissimo educare e crescere i figli, specie quando si è monogenitore. Manca la figura del padre, il suo contenimento anche alle ansie e alle ” morbidezze” materne. Credo che i modi suggeriti da Siracide fossero quelli del suo tempo storico, penso però che siano ancora molto in voga a tutte le latitudini. Con discreti fallimenti perché anche troppa durezza guasta la personalità, proprio come la mollezza e l’incuria o come l’indifferenza o il troppo amore. Il buono sta nel mezzo, difficile rimanere in equilibrio! Tutti noi, genitori ed educatori ci barcameniamo tra tentativi, errori, successi, fallimenti, vittorie! Fa parte della vita. Ho imparato, da vedova appunto, a chiedere aiuto a persone care e fidate, a confrontarmi sempre, ad apprendere il mestiere del genitore e quello dell’insegnante, proprio crescendo insieme, con molto amore e attraversando insieme laghi oscuri e profondi, albe meravigliose, giornate tempestose, soli splendenti, notti silenziose, tempi di gioia e di dolore. Perché questa è la vita, semplicemente….
    E che il Signore ci conceda la forza per vivere ed accompagnare degnamente i nostri e i figli altrui, facendo di noi solidi punti di riferimento, perché questo è ciò che serve.

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  3. sr.Alida

    Grazie Elena ,per la bella e concreta comunicazione di vita….una preghiera per te…
    Nel Siracide :Educa tuo figlio e prenditi cura di lui..Chi ama il proprio figlio lo corregge..Non c’è felicità piu’ grande della gioia del cuore…
    Vita quotidiana e famiglia ,educare è arduo e difficile ,mi metto nei panni dei genitori ,degli educatori,e guardo al mio vissuto di figlia,e catechista ,penso ai miei nipoti .Trovo in Siracide ,un metodo rigido e duro…Educare è prendersi cura e anche correggere ,ma con cuore e delicatezza..dare motivazioni buone e speranza ,senza imporsi .. Penso che anche quì non abbiamo mai imparato abbastanza,ad educarci ed educare…e ogni tanto credo che il Signore ci dona sia pur piccole conquiste e gioia nel cuore per esse .Prego per i genitori e educatori ,per noi e per Cristina …

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