Mercoledì 18 luglio

di | 17 Luglio 2018

1 corinti1 Cor 3,18-23                                        

18 Nessuno si illuda. Se qualcuno tra voi si crede un sapiente in questo mondo, si faccia stolto per diventare sapiente; 19 perché la sapienza di questo mondo è stoltezza davanti a Dio. Sta scritto infatti: Egli prende i sapienti per mezzo della loro astuzia. 20 E ancora: Il Signore sa che i disegni dei sapienti sono vani. 21 Quindi nessuno ponga la sua gloria negli uomini, perché tutto è vostro: 22 Paolo, Apollo, Cefa, il mondo, la vita, la morte, il presente, il futuro: tutto è vostro! 23 Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio.

Commento

Paolo insiste ancora sul tema della vera sapienza. Porre il proprio vanto negli uomini, soprattutto in questo contesto della lettera che Paolo scrive alla turbolenta città di Corinto, significa credere che la realizzazione della propria vita dipenda da quello che uno conta agli occhi della società. Colui poi che non ha denaro roba successo e cose del genere conta proprio nulla. Paolo ce ne dissuade, negando che la felicità sia racchiusa in queste cose. Egli non le demonizza, ma neppure le esalta. Piuttosto illumina una verità vertice di tutto l’orizzonte cristiano .  Sì, Paolo afferma le ampiezze della nostra possibilità di possedere tutto ma dentro quella libertà di spirito che dipende dal nostro appartenere a Dio in Cristo Gesù. È Lui infatti che, con l’amore infinito della sua morte in croce, ci ha resi liberi dal peccato, ottenendoci la  figliolanza divina e la certezza di conrisorgere insieme a Lui nella vita che dura. Quindi ancora una volta si viene ad affermare che soltanto chi ripone la sapienza in Dio e non in se stesso o nel successo otterrà la vera vita.

Preghiamo

Preghiamo per la nonna di Viola e il nonno di Marco che non stanno bene.

3 pensieri su “Mercoledì 18 luglio

  1. srAlida

    Tutto è vostro ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio….possibilità di possedere tutto ma dentro quella libertà di spirito di chi è figlio e appartiene a Dio. Chiedere più coscienza di appartenergli ,scoprirne la bellezza…rinnovarsi ogni giorno in questo sapersi amata,e rispondere …Mi unisco alle intenzioni di preghiera

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  2. sr Rita

    Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio.
    Siamo di Cristo. Sia che moriamo, sia che viviamo siamo di Cristo. Preghiamo per Lucas. Non ce l’ha fatta a uscire dal coma dopo l’incidente. 21 anni. Lascia la moglie di 19 e la famiglia tutta in gran dolore. Ma preghiamo anche per Lucas che lo ha investito e per la sua famiglia. Altro dolore difficile. Dio sa perché le tante preghiere non hanno ottenuto quello che chiedevamo.

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  3. . Elena

    Appartenere a Cristo, e di conseguenza a Dio, forse significa anche depositare in Lui tutti i nostri perché, le nostre ricerche, i nostri affanni. Forse significa ricordare che tutto ciò che ci appartiene andrà perduto e solo l’amore resterà vivo oltre ogni cosa. Oltre la morte. Forse significa tenere a mente che ciò che umano è piccolo, proprio tanto piccolo, e la grandezza, la gloria, il tutto è in Dio. Affidiamoci al Padre, per tutto ciò che ci sembra grande, importante e bello nella vita, non dimenticandoci che c’è altro ed oltre ciò che si vede…
    Preghiamo per le tante famiglie distrutte da incidenti e straziate dal dolore. Ricordo nella preghiera i nonni ammalati.

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