mercoledì 14 dicembre

Apocalisse 22,1-5

E mi mostrò poi un fiume d’acqua viva, limpido come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell’Agnello. ²In mezzo alla piazza della città, e da una parte e dall’altra del fiume, si trova un albero di vita che dà frutti dodici volte all’anno, portando frutto ogni mese; le foglie dell’albero servono a guarire le nazioni.
³E non vi sarà più maledizione.
Nella città vi sarà il trono di Dio e dell’Agnello:
i suoi servi lo adoreranno;
⁴vedranno il suo voltoe porteranno il suo nome sulla fronte.
⁵Non vi sarà più notte,
e non avranno più bisogno
di luce di lampada né di luce di sole,
perchéil Signore Dio li illuminerà.
E regneranno nei secoli dei secoli.

Commento

Siamo all’ultimo capitolo di questo misterioso e affascinante libro della bibbia. Il libro dell’ ultima rivelazione di Dio, quella rivelazione definitiva, la pienezza della rivelazione. Le immagini finali sono simili a quelle del capitolo precedente: la città santa, con al centro l’agnello pasquale. Ma vi è un particolare in più: l’albero della vita che dà frutti 12 mesi l’anno, praticamente sempre e un fiume di acqua viva che scaturisce dal trono dell’agnello. È il nuovo paradiso, è la nuova creazione. La rivelazione ultima di Dio ci dice che ci sarà questo nuovo paradiso, che ci sarà una ricreazione. Ciò che all’inizio nel paradiso terrestre è stato perduto, ora viene ridonato in pienezza: i simboli della comunione con Dio, all’inizio e alla fine della Bibbia, esprimono lucidamente la parabola della vicenda umana, storia di peccato e di salvezza, di amicizia perduta e di comunione filiale donata. Noi aspiriamo a questo ritorno di Dio che ricrea l’umanità.

Preghiamo

Preghiamo per tutti i poveri.