martedì 28 luglio

di | 27 Luglio 2020

At 13,42-52                                                    42 Mentre uscivano, li esortavano ad annunciare loro queste cose il sabato seguente. 43 Sciolta l’assemblea, molti Giudei e prosèliti credenti in Dio seguirono Paolo e Bàrnaba ed essi, intrattenendosi con loro, cercavano di persuaderli a perseverare nella grazia di Dio. 44 Il sabato seguente quasi tutta la città si radunò per ascoltare la parola del Signore. 45 Quando videro quella moltitudine, i Giudei furono ricolmi di gelosia e con parole ingiuriose contrastavano le affermazioni di Paolo. 46 Allora Paolo e Bàrnaba con franchezza dichiararono: «Era necessario che fosse proclamata prima di tutto a voi la parola di Dio, ma poiché la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna, ecco: noi ci rivolgiamo ai pagani. 47 Così infatti ci ha ordinato il Signore: Io ti ho posto per essere luce delle genti, perché tu porti la salvezza sino all’estremità della terra». 48 Nell’udire ciò, i pagani si rallegravano e glorificavano la parola del Signore, e tutti quelli che erano destinati alla vita eterna credettero. 49 La parola del Signore si diffondeva per tutta la regione. 50 Ma i Giudei sobillarono le pie donne della nobiltà e i notabili della città e suscitarono una persecuzione contro Paolo e Bàrnaba e li cacciarono dal loro territorio. 51 Allora essi, scossa contro di loro la polvere dei piedi, andarono a Icònio. 52 I discepoli erano pieni di gioia e di Spirito Santo.

Commento

Ci sono una serie di elementi bellissimi in questo racconto che segna il passaggio dell’annuncio cristiano dai giudei a cui inizialmente gli apostoli si erano rivolti, ai pagani che gioiscono per questa scelta grandiosa di Paolo e Barnaba. Il primo elemento è il senso del cammino. I discepoli camminano per annunciare il vangelo. La gente cammina per ascoltare i discepoli. Gli unici fermi sono i giudei che si muovono solo per sobillare le donne e i notabili per fare in modo di cacciare Paolo e Barnaba. La fede è un cammino, chi sta fermo non può arrivare alla fede. La chiesa ha un bisogno continuo di camminare per andare incontro all’uomo. Il secondo elemento è il perseverare nella grazia di Dio. Non basta camminare devo capire perché cammino, altrimenti giro a vuoto. E il discepolo cammina nella grazia del Signore. Quindi, per “camminare”, bisogna “rimanere” nella Parola, evitando come possiamo le nostre “agitazioni” che non portano a niente e ci imprigionano! E l’ultima cosa: con franchezza dichiararono: la parola della misericordia va narrata con franchezza. Attenzione la parola della misericordia, del regno di Dio, del perdono, va detta con franchezza. Non dobbiamo usare franchezza per condannare l’uomo.

Preghiamo

Preghiamo per Roberto

2 pensieri su “martedì 28 luglio

  1. Elena

    È bello questo passo della Lettura. È interessante come la gioia dello spirito raggiunga gli ultimi, le persone semplici, senza pregiudizio, i pagani, le genti accorse per conoscere e godere della vera gioia. È interessante la rigidità che non vuole essere toccata dalla Parola, ma che muove contro…. Gesù chiede cuori e vite aperte al cambiamento! Prego con voi per Roberto,. Ringrazio il Signore per Mounir che potrà rimanere con noi, per don Sandro che si è molto adoperato con la Cooperativa, ed affido all’Amore del Padre tutti gli amici che hanno permesso e creduto nel miracolo del bene più grande.

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  2. sr Alida

    La fede è un cammino ,con un motivo bello e preciso conoscere stare e annunciare il Signore ,Egli stesso ci faccia grazia per perseverare e annunciarlo con franchezza e misericordia ,mi unisco alle intenzioni espresse e a quelle che portiamo in cuore…

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