martedì 26 luglio

di | 25 Luglio 2022

Gv. 13,1-11

Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine. 2Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, 3Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. 5Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto. 6Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: “Signore, tu lavi i piedi a me?”. 7Rispose Gesù: “Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo”. 8Gli disse Pietro: “Tu non mi laverai i piedi in eterno!”. Gli rispose Gesù: “Se non ti laverò, non avrai parte con me”. 9Gli disse Simon Pietro: “Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!”. 10Soggiunse Gesù: “Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti”. 11Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: “Non tutti siete puri”.

Commento

Con questo brano si apre la seconda parte del vangelo di Giovanni, quella che abbiamo chiamato il libro della gloria. Giovanni invece di narrare dell’eucarestia, dell’ultima cena spiega che cosa è l’eucarestia e lo fa attraverso il gesto della lavanda dei piedi. Siamo all’inizio del percorso che porterà Gesù ai giorni della passione. Subito dopo che Giuda uscirà dal cenacolo inizieranno i discorsi dell’addio di Gesù, le ultime parole che Gesù lascerà ai suoi amici. Ci accorgeremo che sono discorsi molto densi di contenuto e di significato. Intanto rimaniamo sul gesto della lavanda dei piedi. Gesù aveva amato i suoi, ma il vangelo di Giovanni aggiunge: sino alla fine. Questo non vuol dire solo fino all’ultimo giorno della sua vita, ma nella pienezza dell’amore, nel compimento di un amore che è dono. È questa pienezza che Gesù vuole sottolineare. La pienezza dell’amore. Il gesto della lavanda dei piedi è il gesto per eccellenza dell’amore vissuto in pienezza. È l’amore che si abbassa, l’amore che si prende cura, l’amore che si dona, l’amore che serve. Gesù con questo gesto offre un esempio; che cosa sono chiamati a a fare i cristiani. Ovviamente non si tratta di riprodurre l’azione materiale di lavare i piedi, ma della disponibilità di fondo ad essere a servizio reciproco, un servizio senza riserva. E’ un comando simile al fate questo in memoria di me che troviamo negli altri vangeli. Entrambi i comandi puntano sul fare e creano una comunione di vita con Gesù.

Preghiamo

Preghiamo perché la chiesa possa mettersi al servizio dell’umanità

2 pensieri su “martedì 26 luglio

  1. Elena

    E preghiamo perché anche ciascuno di noi metta umilmente a servizio degli altri ciò che è, offrendo il proprio tempo e le proprie competenze ai fratelli. Amare fino alla fine è difficile, richiede coraggio!

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  2. sr Alida

    Gesto della pienezza dell’amore, che si dona, che il Signore mi aiuti ci aiuti a vivere il servizio come dono come Lui. Per tutta la Chiesa preghiamo.

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