MARTEDÌ 24 NOVEMBRE

di | 23 Novembre 2020

Mc 15,33-39     

33 Quando fu mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. 34 Alle tre, Gesù gridò a gran voce: «Eloì, Eloì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». 35 Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Ecco, chiama Elia!». 36 Uno corse a inzuppare di aceto una spugna, la fissò su una canna e gli dava da bere, dicendo: «Aspettate, vediamo se viene Elia a farlo scendere». 37 Ma Gesù, dando un forte grido, spirò. 38 Il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo. 39 Il centurione, che si trovava di fronte a lui, avendolo visto spirare in quel modo, disse: «Davvero quest’uomo era Figlio di Dio”

Commento

“Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”. Queste parole, poste sulle labbra di Gesù morente, esprimono una desolazione estrema: l’isolamento di Gesù è totale, la sua solitudine è senza misura. Anche il Padre tace e pare abbandonarlo completamente, ritirando la sua presenza. Un motivo, poi, di particolare sofferenza per Gesù sta nel fatto che la sua “causa” è la “causa” di tutti i poveri a cui si è legato, i quali perdendo Lui perdono la speranza di risolvere la loro situazione. Dio non interviene e sembra, così, smentire, anzi condannare tutto l’impegno di Gesù per i poveri, mostrando che la sua approvazione va ai capi del popolo che lo hanno mandato a morte. Di più, Gesù vive il dramma unico del “figlio” che si sente abbandonato da colui che egli considerava e chiamava il suo “Abba. ma qui sta anche la parola di speranza. Mentre si identifica col nostro peccato, “abbandonato” dal Padre, Egli “si abbandona” nelle mani del Padre”. Così Gesù, gridando sulla croce, fa suo il grido di tutti i poveri, sofferenti, oppressi della storia. Fa suo il grido dell’umanità infelice e lo lancia verso Dio. Non un grido di disperazione, ma di sconfinata fiducia. Il grido di Gesù sulla croce…non tradisce l’angoscia di un disperato, ma la preghiera del Figlio che offre la sua vita al Padre nell’amore, per la salvezza di tutti.

Preghiamo

Preghiamo per Gabriele

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