martedì 23 giugno

di | 22 Giugno 2020

At 5,1-16                                                                                           1 Un uomo di nome Anania, con sua moglie Saffìra, vendette un terreno 2 e, tenuta per sé, d’accordo con la moglie, una parte del ricavato, consegnò l’altra parte deponendola ai piedi degli apostoli. 3 Ma Pietro disse: «Anania, perché Satana ti ha riempito il cuore, cosicché hai mentito allo Spirito Santo e hai trattenuto una parte del ricavato del campo? 4 Prima di venderlo, non era forse tua proprietà e l’importo della vendita non era forse a tua disposizione? Perché hai pensato in cuor tuo a quest’azione? Non hai mentito agli uomini, ma a Dio». 5 All’udire queste parole, Anania cadde a terra e spirò. Un grande timore si diffuse in tutti quelli che ascoltavano. 6 Si alzarono allora i giovani, lo avvolsero, lo portarono fuori e lo seppellirono. 7 Avvenne poi che, circa tre ore più tardi, entrò sua moglie, ignara dell’accaduto. 8 Pietro le chiese: «Dimmi: è a questo prezzo che avete venduto il campo?». Ed ella rispose: «Sì, a questo prezzo». 9 Allora Pietro le disse: «Perché vi siete accordati per mettere alla prova lo Spirito del Signore? Ecco qui alla porta quelli che hanno seppellito tuo marito: porteranno via anche te». 10 Ella all’istante cadde ai piedi di Pietro e spirò. Quando i giovani entrarono, la trovarono morta, la portarono fuori e la seppellirono accanto a suo marito. 11 Un grande timore si diffuse in tutta la Chiesa e in tutti quelli che venivano a sapere queste cose. 12 Molti segni e prodigi avvenivano fra il popolo per opera degli apostoli. Tutti erano soliti stare insieme nel portico di Salomone; 13 nessuno degli altri osava associarsi a loro, ma il popolo li esaltava. 14 Sempre più, però, venivano aggiunti credenti al Signore, una moltitudine di uomini e di donne, 15 tanto che portavano gli ammalati persino nelle piazze, ponendoli su lettucci e barelle, perché, quando Pietro passava, almeno la sua ombra coprisse qualcuno di loro. 16 Anche la folla delle città vicine a Gerusalemme accorreva, portando malati e persone tormentate da spiriti impuri, e tutti venivano guariti.

Commento

In genere di questo racconto noi sottolineiamo la menzogna prima di Anania e poi di Saffira riguardo ai soldi di quel terreno. Ci può stare. Ma secondo ci può stare anche un’altra questione. Di fatto sembra che per  Anania e Saffira vi è quasi un obbligo di vendere il terreno e consegnare i soldi ai discepoli. Ma non è così. Qui sta il vero errore. La chiesa dei primi tempo non obbligava, chiedeva disponibilità e libertà. l’errore di Anania e Saffira non sta solo nella menzogna, ma nell’aver interpretato tutto nel nome di una legge obbligante. Il punto forte sta dunque nel superamento della legge, del “regime” della legge che, in Gesù e dalla sua Pasqua, cede alla nuova economia dello Spirito. Questo comporta che tutto nasca sempre, rigorosamente, dal mistero di comunione che, in Cristo, Dio ha stabilito con la nuova umanità.  In modo severo l’amore esige la libertà. La comunione dei beni praticata dalla prima comunità di Gerusalemme non può non essere basata e guidata dalla libertà dei cuori. Mi permetto di dire che questa libertà deve necessariamente accompagnare, in ogni ambito dell’esistenza, l’agire cristiano. Quindi, se vale la mia proposta, il vero peccato di quegli sposi non è stata la bugia, ma il loro essersi concordemente mantenuti nel vecchio regime della Legge. Solo il nuovo regime dello Spirito, che non può essere che quello dell’Amore, giudica severamente un gesto compiuto evidentemente senza la forza dell’amore. Credo che una riflessione su queste cose ci costringerebbe a considerare con severità quante cose viviamo senza  la libertà dell’amore, pur, magari, comportandoci in modo corretto. Ma quale amata sopporterebbe di ricevere segni e gesti dall’amato, non per amore ma per un modesto “senso del dovere”?

 Preghiamo Preghiamo per la Bolivia

2 pensieri su “martedì 23 giugno

  1. sr Alida

    Credere non deve essere legge e dovere ,ma esigenza di amore ricevuto e ricambiato è vera la domanda quante cose facciamo senza la libertà dell’amore ? In fondo chi è che ha un amato che ogni giorno scrive una lettera d’amore come la “Parola di Dio ” ?mi unisco alla preghiera per la Bolivia ,per il Brasile e altre nazioni dove è ancora piena pandemia …

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  2. Elena

    Prego con voi per la Bolivia, per il Patronato che ieri sera ha ricordato i suoi sacerdoti, i suoi missionari, prego per tutti i paesi più poveri dove il prezzo pagato alla pandemia è davvero troppo alto.

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