carissimo don Roberto

di | 22 Giugno 2020

Dai devi ammettere che ci siamo impegnati tutti a preparare il giorno del tuo ricordo. Con una messa per te. Abbiamo cambiato il programma iniziale e abbiamo dovuto spostarlo di circa un mese, perché sai che qui sulla terra c’è stata una pandemia, il covid 19. Però saremo al patronato, che è stata la tua vita. Abbiamo preparato anche un libro. Un gruppo di amici tutto via remoto (si dice così qui da queste parti una riunione fatta con il computer, non so come si chiama in paradiso) ha messo insieme un bel testo che prova a raccontarti. Abbiamo chiamato carezze queste storie. Le tue carezze nei nostri confronti e le nostre carezze narrate dagli amici per te. Tutto questo è successo qui sulla terra. E tu come te la passi in paradiso? io provo ad immaginare: una passeggiata in montagna, due parole con mamma e sorella, una partita a briscola chiamata con gli amici di tanti anni e due parole quotidiane con il buon Dio. E poi uno sguardo sulla terra per vedere cosa stiamo combinando e aiutarci a capire cosa fare e dove andare. Il tuo è uno sguardo sorridente, amorevole, giusto e severo, uno sguardo che vuol bene. Era così sulla terra ed è così per sempre in paradiso. lo sai che qui sulla terra in questo anno è cambiato tutto. Da quando te ne sei andato in paradiso tutto ha preso un’altra forma. C’è stata una terribile epidemia. L’agro è cambiato, don Fausto ci ha lasciati, anche Sergio Castellani è in paradiso che arrampica, magari con te. Io non sono più all’agro, nemmeno Walter, Curzio, Itala, Olga e tutti gli altri. Non so bene dell’end, ma mi sa che sta vangando di casa in casa per capire come andare avanti senza di te. Tentiamo di tenere insieme dei legami ma non è facile. Almeno per me. Tu in paradiso e noi qui a lottare con il corona virus, un po’ però non è giusto. E poi ci rimane dentro la nostalgia di te e della tua presenza. E non c’è coronavirus che tenga, non c’è lockdown che impedisce ogni giorno di pensarti. Quando cerco di ricordarti a volte rimane come un silenzio, altre volte un’immagine di te su quella sedia che attendevi gli amici; altre volte i pensieri si accumulano e le immagini si accavallano e allora cerco di pensare ad altro perché l’emozione è forte. C’era quel ciliegio all’agro e li ogni tanto mi rifugiavo per stare solo con me stesso. Lo sai che invece di un ciliegio ho trovato un muretto a Rosciano che fa più o meno la stessa funzione? Ma certo che lo sai, perché eri ancora qui tra noi quando abbiamo deciso io Giulio, Filippo e Marco di aprire una cooperativa dedicata all’agro. Cascina nuova dell’agro. Tu sei il testo originale di un modo di essere e lavorare, noi siamo un po’ fotocopie sbiadite che nella loro originalità provano a tenere come dei punti fissi su alcune cose che abbiamo imparato da te. Ma che fatica. Una cosa mi è sempre piaciuta di te: che non smonti mai gli amici e le loro idee. E così quando tanti ci prendevano in giro e ci prendono in giro ancora oggi per la nostra cooperativa, e tanti non credono in quello che sto facendo,  tu mi ha sempre sorriso e incoraggiato in questo nostro percorso. E lo fai anche oggi dal paradiso. Certo avevi sempre una domanda micidiale: chi si prende cura quotidianamente? E qui mi inchiodavi e dovevo fermarmi un attimo e pensare, mentre tu dalla tua sedia mi guardavi sorridente. E non potevo nemmeno inventarmi una risposta perché con te una storiella reggeva un secondo. Tu continua a sorridere dal paradiso. in fine dei conti la cooperativa è dedicata a te quindi non mollarci mai. Sono orgoglioso di avere abitato con te tanti anni, e anche se in maniera maldestra, ho cercato di aiutarti un po’. Si sono proprio orgoglioso. Oggi ogni tanto mi sento perso e non so chi aiutare. Sai qui sulla terra tutto sta cambiando e serve più coraggio che prudenza, dammi il tuo coraggio, serve più serenità che attività, dammi il tuo sorriso. Io ci penso ogni tanto e so che qualcosa da te ho imparato e allora grazie. Non parlare solo con il buon Dio in paradiso, non giocare solo a carte con gli amici, non andare solo in montagna e nemmeno con la tua mamma e tua sorella. Guarda giù su questa terra e aiutaci a sperare.

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