martedì 17 gennaio

di | 16 Gennaio 2023

Esodo 9,1-12

Allora il Signore disse a Mosè: “Va’ a riferire al faraone: “Così dice il Signore, il Dio degli Ebrei: Lascia partire il mio popolo, perché mi possa servire! 2Se tu rifiuti di lasciarlo partire e lo trattieni ancora, 3ecco, la mano del Signore verrà sopra il tuo bestiame che è nella campagna, sopra i cavalli, gli asini, i cammelli, sopra gli armenti e le greggi, con una peste gravissima! 4Ma il Signore farà distinzione tra il bestiame d’Israele e quello degli Egiziani, così che niente muoia di quanto appartiene agli Israeliti””. 5Il Signore fissò la data, dicendo: “Domani il Signore compirà questa cosa nel paese!”. 6Appunto il giorno dopo, il Signore compì tale cosa: morì tutto il bestiame degli Egiziani, ma del bestiame degli Israeliti non morì neppure un capo. 7Il faraone mandò a vedere, ed ecco, neppure un capo del bestiame d’Israele era morto. Ma il cuore del faraone rimase ostinato e non lasciò partire il popolo. 8Il Signore si rivolse a Mosè e ad Aronne: “Procuratevi una manciata di fuliggine di fornace: Mosè la sparga verso il cielo sotto gli occhi del faraone. 9Essa diventerà un pulviscolo che, diffondendosi su tutta la terra d’Egitto, produrrà, sugli uomini e sulle bestie, ulcere degeneranti in pustole, in tutta la terra d’Egitto”. 10Presero dunque fuliggine di fornace e si posero alla presenza del faraone. Mosè la sparse verso il cielo ed essa produsse ulcere pustolose, con eruzioni su uomini e bestie. 11I maghi non poterono stare alla presenza di Mosè a causa delle ulcere che li avevano colpiti come tutti gli Egiziani. 12Ma il Signore rese ostinato il cuore del faraone, il quale non diede loro ascolto, come il Signore aveva detto a Mosè.

Commento

Il racconto delle piaghe d’Egitto continua. Oggi proviamo a guardare la tragedia dal punto di vista di Mosè e di Aronne. Mi sono chiesto che cosa possono aver pensato questi due uomini di fronte a tutto quanto stava succedendo. Un primo pensiero che provo ad immaginare è questo: con ostinazione i due continuano a chiedere al faraone non soltanto di poter uscire dall’Egitto per tre giorni di cammino per celebrare i loro riti, ma chiedono al faraone un cambiamento di mentalità, chiedono una conversione. Cosa che però puntualmente non arriva, perché Mosè ed Aronne non potevano immaginare fino a dove arrivava l’ostinazione del faraone. Non si può immaginare dove arriva il male, si spinge fino all’inverosimile, fino quasi all’autodistruzione. Questo mi sembra un primo punto interessante. Questa incapacità del faraone di cambiare Mosè e Aronne la vedono piaga dopo piaga e forse uno degli scopi di questa sequenza terribile di piaghe sta anche nel vedere se si può cambiare strada. E così Mosè e Aronne si sono spinti fino a quel punto  in cui il faraone vede morire i suoi figli e a quel punto non si converte ma lascia andare gli egiziani. mi sembra che la conclusione a cui arrivano Mosè e Aronne è che esiste una sola strada, quella della fuga, della pasqua

Preghiamo

Preghiamo per la pace

2 pensieri su “martedì 17 gennaio

  1. Elena

    Com’è difficile cedere, lasciar andare, intraprendere una nuova via….
    Vale per il faraone, vale per tutti noi.
    Preghiamo per la pace, sia la nostra una preghiera ostinata, più di ogni male, più di ogni guerra, e sia sostenuta dal Signore!

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  2. Anonimo

    Si, noi dobbiamo sollecitare la pace, con una costante preghiera, perché in Ucraina è in tutto il mondo ci sia pace. Preghiamo

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