martedì 12 luglio

di | 11 Luglio 2016

home2 dal libro del Siracide – prologo

Siete dunque invitati a farne la lettura con benevolenza e attenzione e a perdonare se, nonostante l’impegno posto nella traduzione, sembrerà che non siamo riusciti a render la forza di certe espressioni. Difatti le cose dette in ebraico non hanno la medesima forza quando sono tradotte in altra lingua. E non solamente questa opera, ma anche la stessa Legge, i Profeti e il resto dei libri conservano un vantaggio non piccolo nel testo originale. Nell’anno trentottesimo del re Evergete, venuto in Egitto e fermatomi ivi alquanto, dopo aver scoperto che lo scritto è di grande valore educativo, anch’io ritenni necessario adoperarmi con diligenza e fatica per tradurlo. Dopo avervi dedicato molte veglie e studi in tutto quel tempo, ho condotto a termine questo libro, che pubblico per coloro che all’estero intendano istruirsi conformando i propri costumi per vivere secondo la legge

Commento

Ecco la seconda parte del prologo del Libro del Siracide. È molto probabile che tale prologo è stato scritto dopo e quindi si tratta di un’aggiunta. Comunque rimane interessante quello che qui viene scritto. “Le cose scritte in ebraico non hanno la medesima forza quando sono tradotte in altra lingua”. Il testo originale è stato scritto in ebraico, e quindi la traduzione del nipote di Ben Sirà in greco è già una sua interpretazione. Questo succede sempre quando si traduce: non si riesce mai a scrivere il pensiero che stava a cuore all’autore originario.  Probabilmente nella traduzione si perde un poco del pensiero e della forza delle parole. Quindi l’autore chiede benevolenza e attenzione a perdonare. Egli è ben conscio della debolezza della sua traduzione. Molto bello allora questo atteggiamento di umiltà nei confronti del nonno e dei lettori. E poi qui viene  anche dichiarato il motivo per cui egli fa questa traduzione. Per far conoscere il grande valore educativo e sapienziale delle parole scritte nel libro. Quindi il testo non ha solo un valore divulgativo, ma educativo. L’autore vuole ricondurre, educare l’uomo ebraico a vivere secondo la legge. Credo che dovremmo capire cosa vuol dire oggi scrivere per educare. Noi siamo abituati al copia incolla. Questo non ci porta molto lontano, anzi, il più delle volte un copia – incolla non imprime niente nella mente di chi esegue questa operazione. Mi domando se non ci è mai capitato di scrivere qualcosa per educare.

Preghiamo

Preghiamo perché sia vinta ogni forma di razzismo

3 pensieri su “martedì 12 luglio

  1. Elena

    Scrivere per educare….
    Quante parole usiamo e sprechiamo ogni giorno, noi genitori, noi insegnanti, noi educatori, noi gente comune.
    Nella scuola, che è il mio lavoro, chiedo spesso il dono della giusta parola. Ma lo chiedo spesso anche nella vita, con i figli, gli amici, con le persone in generale. Perché è difficile usare bene la parola ed è difficile usarla in modo efficace, costruttivo.
    Ho imparato a dosare le parole. A sceglierle.
    Nello stesso tempo, a volte, faccio fatica a leggere con profondità le cose che sono scritte. E mi pare che la Parola di oggi ci chieda di soffermarci su parole efficaci, già forse un po’ annacquate dalla traduzione , ma che devono entrare in noi e costruire qualcosa. Allora, oggi chiedo il dono della lettura attenta e attiva , quella che cambia il mio modo di pensare e di agire e che mi educa ad essere una persona migliore…
    Ho appena lasciato un’isola del profondo Sud, crocevia di culture e tradizioni di accoglienza. Ho toccato con lo sguardo alcuni rifugi improvvisati da migranti, clandestini, e ne ho ascoltato le storie. Sento molte storie di razzismo e di paura e forse solo il fare esperienza di “ogni ” altro può allargare o restringere le vedute. Dipende da cosa ciascuno ha nel cuore. Chiedo al Signore tanti semi buoni nei cuori degli esseri umani….ed esperienze di compassione e misericordia.

    Rispondi
  2. sr.Alida

    Umiltà ,benevolenza ,attenzione…dare vigore alla fede..,che si esprime anche come legge dell’amore.il prologo di oggi ,mi richiama all’UMILTA’,come far dono di ciò che il Signore ci fà sperimentare,ATTENZIONE ,che non sia (come dice bene don Sandro) solo copia e incolla.Anche in me c’è un pò di paura di travisare un messaggio ricevuto dalla Parola…ed il mio ascolto come l’agire ,perdono forza se non attinti dalla Sorgente..Prego perchè sia vinta ogni forma di razzismo e perchè si vinca ogni azione contro la vita:droghe ,violenze ,persecuzioni,guerre….

    Rispondi
  3. sr Rita

    oggi non c’è stato modo di scrivere e inviare il commento. Il computer si è impuntato. Preghiamo per Wilma, la nostra operatrice che pur facendo chemioterapia non dà segni di miglioramento. Il Signore abbia pietà di lei e dei suoi 5 figli.

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.