– At 8,9-17
9 Vi era da tempo in città un tale di nome Simone, che praticava la magia e faceva strabiliare gli abitanti della Samaria, spacciandosi per un grande personaggio. 10 A lui prestavano attenzione tutti, piccoli e grandi, e dicevano: «Costui è la potenza di Dio, quella che è chiamata Grande». 11 Gli prestavano attenzione, perché per molto tempo li aveva stupiti con le sue magie. 12 Ma quando cominciarono a credere a Filippo, che annunciava il vangelo del regno di Dio e del nome di Gesù Cristo, uomini e donne si facevano battezzare. 13 Anche lo stesso Simone credette e, dopo che fu battezzato, stava sempre attaccato a Filippo. Rimaneva stupito nel vedere i segni e i grandi prodigi che avvenivano. 14 Frattanto gli apostoli, a Gerusalemme, seppero che la Samaria aveva accolto la parola di Dio e inviarono a loro Pietro e Giovanni. 15 Essi scesero e pregarono per loro perché ricevessero lo Spirito Santo; 16 non era infatti ancora disceso sopra nessuno di loro, ma erano stati soltanto battezzati nel nome del Signore Gesù. 17 Allora imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo.
Commento
Non so bene a che punto è il guadagno di chi pratica la magia in Italia, certo non deve essere poco, un bel guadagno. Ma questa è la perversione della magia. Noi usiamo espressioni del tipo è un mago al computer, è un mago con la mota e via dicendo. Sembra quasi che la magia in questo testo è segno di un mondo che è sempre esistito: quello di poter controllare e gestire la natura, le malattie il mondo. la magìa accompagna la vicenda umana, e là dove è più debole l’orizzonte della fede religiosa, la magia si afferma con più forza. Tanto è vero che Simone il mago si spacciava per un grande personaggio, potremmo meglio dire diceva di sé di essere un grande uomo. Un’espressione quindi che non contiene necessariamente l’ipotesi del trucco e dell’inganno, ma piuttosto il vanto di un potere speciale. E questo è un sogno istintivo del cuore e dell’orgoglio dell’uomo. Filippo non si ritiene un grande uomo, ma un uomo di fede, non vuole mostrare se stesso, ma Gesù e il suo vangelo. Questo è il contenuto della sua precazione: non se stesso, ma Gesù e la parola. Quello che conquista in Filippo non è la magia, ma la parola che annuncia e i segni che accompagnano questa parola. Non tanto i “prodigi”, quanto il cuore nuovo e la vita nuova! A questo punto è bene ricordare che per questa vicinanza-lontananza tra la fede e la magia, quest’ultima è stata sempre duramente condannata dalla legge del Signore! Mi sembra di rilievo quindi dire che non necessariamente la magia deve essere rifiutata perché è una “bugìa”, quanto perché in modo insidioso si può presentare con potenze seduttive “somiglianti” alla fede del Signore; e in questo senso veramente ingannevole. La fede è sempre assolutamente potenza e dono di Dio. La magia è l’ipotesi di una potenza “sovrumana” dell’uomo, o meglio di alcuni uomini.
Preghiamo
Preghiamo per il nostro vescovo.
Chiedo una preghiera per noi e per la nostra gente. La nostra città conta 600 casi di Coronavirus. Le risorse sanitarie non sono certo all’all’altezza del bisogno e i nostri poveri sono i più scoperti. Io da domani – 6 luglio – a venerdì sarò a dare un corso di esercizi spirituali ai nostri seminaristi. Accompagnateci con la vostra preghiera.
La magia irretisce i più fragili e approfitta dei bisogni dei più indifesi. Riempie le tasche di qualcuno soltanto e le teste di speranza per molti. È ingannevole e meschina. La misericordia di Dio è gratuita, è per tutti, è dono di grazia, non approfitta né fa del male. Preghiamo per chi cade nella rete di qualche mago.
Per il nostro vescovo e per la comunità in Brasile, molto in difficoltà per il coronavirus,, e per tutti quanti non hanno cure sufficienti e accessibili. Per i poveri e gli indifesi.
La fede potenza e dono di Dio! Quanta poca fede in me… , ma basta la fede quanto un granello di senape!
prego con tutta la mia fede per sr Rita e per la sua gente.
Il cuore nuovo e la vita nuova ce li può dare solo la fede come dono di Dio ….Di cuore per te sr Rita ,per il corso ai seminaristi e per la vostra gente prego …