lunedì 27 febbraio

di | 26 Febbraio 2017

trinità Matteo  11,20-24       

20 Allora si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite: 21 «Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidone fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. 22 Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi. 23 E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora! 24 Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sòdoma sarà trattata meno duramente di te!».

Commento

Siamo di fronte ad un invito forte alla conversione. Nella Parola di oggi la conversione è chiesta come risposta ai “prodigi” che Gesù ha compiuto. Una prima considerazione emerge molto forte: l’etica cristiana non scaturisce tanto da norme eterne, quanto dalla concreta vicenda storica di ognuno e di tutto il popolo. La conversione quindi è la reazione buona al dono di Dio! La morale cristiana entra nel concreto tessuto della storia. Per questo, Corazin, Betsaida e Cafarnao hanno grande responsabilità storica proprio per il grande bene che hanno ricevuto. Non si tratta dunque di un itinerario “per meritare il premio”, ma di un atteggiamento profondo di “riconoscenza per il dono ricevuto”. Il punto delicato mi sembra sia quello dell’ “oggetto” della conversione: una conversione in vesti di sacco e cosparsi di cenere . Una conversione alla consapevolezza profonda del proprio niente e del bisogno profondo di essere salvati. La custodia dei doni di Dio esige la consegna sempre più profonda nelle sue mani. Fare di questa consegna di grazia una dote, un privilegio, un vanto o addirittura un diritto, è distruzione del dono. L’oggettività del giudizio non solo accoglie, ma addirittura esige, la relazione stretta con la storia. Tiro, Sidone e Sodoma riceveranno un giudizio ben diverso dalle città che Gesù ha visitate e ha riempito della sua grazia. Abbiamo oggi l’opportunità per riflettere e per pregare intorno ad un tema-problema delicatissimo, che anche ai nostri giorni rischia di essere disatteso ed emarginato, quello della gratitudine per il dono ricevuto.

Preghiamo

Preghiamo per Mariuccia

5 pensieri su “lunedì 27 febbraio

  1. sr Rita

    La parola di oggi mi richiama un commento di Dom Helder Camara riguardo al carnevale. “Carnevale è una grande allegria popolare. Si pecca molto durante il carnevale? Non so quello che pesa di più davanti a Dio: l’eccesso commesso qua e là o il farisaismo e la mancanza di carità da parte di chi si giudica migliore più santo perché NON GIOCA AL Carnevale. Gioca, O MIO CARISSIMO POPOLO. E’ VERO CHE MERCOLEDI delle ceneri la lotta ricomincia, ma almeno, poni un poco di sogno nella dura realtà della vita.”
    Una conversione come segno di gratitudine, come festa che dà respiro alla lotta quotidiana. Che sia un buon cammino di conversione per tutti.

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  2. Elena

    Molto interessanti le parole di Camara, ci fanno davvero pensare a chi e a cosa siamo, ogni giorno, davanti a noi stessi e davanti a Dio. Non so quanta conversione rechi l’essere testimoni di qualcosa di tanto grande, come un prodigio, un miracolo, una guarigione. Credo che non ci stupiamo più di nulla di ciò che è prodigioso nel nostro quotidiano perché non abbiamo mai saputo riconoscere Dio nelle nostre vite. I prodigi sono continui, piccoli, velati a volte, ma sempre presenti , eppure, forse che oggi ci riconosciamo la presenza di Dio? Diamo tutto per scontato o assolutamente incredibile e la riflessione fatta ieri dal nostro parroco sulla ovvietà impone un pensiero su ciò che riteniamo ancora dono gratuito. Prego per tutti noi che non sappiamo vedere con il cuore e non riusciamo a fermarci per vedere davvero. Chiedo una preghiera per mio fratello Renato, in ospedale e prego con voi secondo le intenzioni espresse e custodite nel cuore.

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  3. Pinuccia

    Come è facile nella vita di ogni giorno dimenticare i grandi prodigi che Dio ha fatto nella nostra vita. Nella sofferenza dubito, mi lamento e dimentico tutto ciò che Dio ha operato. Come se tutti i doni ricevuti fossero meritati, dovuti, scontati…e infimi da noi distrutti e dimenticati. Donaci Signore un cuore di carne che sappia ricevere tutto e dare tutto, riconoscente e gioioso! Prego per Mariuccia, Renato e per il buon cammino di conversione di ciascuno di noi.

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  4. sr Alida

    ” Tanti prodigi e poca conversiopne “Mi riconosco in questa gente ,che non si converte .Significativo comme nto di Camara ,belle le esperssioni di conversione di don Sandro ..Conversione :reazione buona al dono di Dio ,atteggiamento profondo di riconoscenza per il dono ricevuto,consapevolezza del proprio niente,bisogno profondo di essere salvati. Gesu’ che visiti e riempi di grazia,che il mio cuore si converta e ti renda grazie. Mi unisco alla preghiera per Mariuccia e per le nostre intenzioni ,.Prego Maria salute degli infermi per Renato .

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  5. Anna

    Vedere i prodigi di Dio! Sono tanti e improvvisi!
    Lui vede e provvede nonostante ci diamo da fare e a volte ci sembra di farlo a vuoto!
    Ma dobbiamo avere fiducia di Lui sempre e scoprirlo in tutte le cose sapendo che Lui c’e.
    Dio ci ama e si arrabbia con noi se lo ignoriamo e ci dimentichiamo di Lui.
    E bello sapere che ci tiene cosi tanto a noi!
    Aiutaci o Gesu a scoprirti nella vita di tutti noi nonostante tutto il male che ci circonda dentro e intorno a noi poveri peccatori.
    Preghiamo per Mariuccia Renato e per le nostre famiglie.

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