Esodo 21,37-22,14
Quando un uomo ruba un bue o un montone e poi lo scanna o lo vende, darà come indennizzo cinque capi di grosso bestiame per il bue e quattro capi di bestiame per il montone. Se un ladro viene sorpreso mentre sta facendo una breccia in un muro e viene colpito e muore, non vi è vendetta di sangue. 2 Ma se il sole si era già alzato su di lui, a suo riguardo vi è vendetta di sangue.
Il ladro dovrà dare l’indennizzo: se non avrà di che pagare, sarà venduto in compenso dell’oggetto rubato. 3 Se si trova ancora in vita e in suo possesso ciò che è stato rubato, si tratti di bue, di asino o di montone, restituirà il doppio.
4 Quando un uomo usa come pascolo un campo o una vigna e lascia che il suo bestiame vada a pascolare nel campo altrui, deve dare l’indennizzo con il meglio del suo campo e con il meglio della sua vigna.
5 Quando un fuoco si propaga e si attacca ai cespugli spinosi, se viene bruciato un mucchio di covoni o il grano in spiga o il grano in erba, colui che ha provocato l’incendio darà l’indennizzo.
6 Quando un uomo dà in custodia al suo prossimo argento od oggetti e poi nella casa di questo uomo viene commesso un furto, se si trova il ladro, restituirà il doppio. 7 Se il ladro non si trova, il padrone della casa si accosterà a Dio per giurare che non ha allungato la mano sulla proprietà del suo prossimo.
8 Qualunque sia l’oggetto di una frode, si tratti di un bue, di un asino, di un montone, di una veste, di qualunque oggetto perduto, di cui uno dice: «È questo!», la causa delle due parti andrà fino a Dio: colui che Dio dichiarerà colpevole restituirà il doppio al suo prossimo.
9 Quando un uomo dà in custodia al suo prossimo un asino o un bue o un capo di bestiame minuto o qualsiasi bestia, se la bestia è morta o si è prodotta una frattura o è stata rapita senza testimone, 10 tra le due parti interverrà un giuramento per il Signore, per dichiarare che il depositario non ha allungato la mano sulla proprietà del suo prossimo. Il padrone della bestia accetterà e l’altro non dovrà restituire. 11 Ma se la bestia è stata rubata quando si trovava presso di lui, pagherà l’indennizzo al padrone di essa. 12 Se invece è stata sbranata, la porterà in testimonianza e non dovrà dare l’indennizzo per la bestia sbranata.
13 Quando un uomo prende in prestito dal suo prossimo una bestia e questa si è prodotta una frattura o è morta in assenza del padrone, dovrà pagare l’indennizzo. 14 Ma se il padrone si trova presente, non deve restituire; se si tratta di una bestia presa a nolo, la sua perdita è compensata dal prezzo del noleggio.
Commento
Non soltanto si offrono le regole per questo codice di alleanza, ma in qualche modo si prova anche a normare quelle che sono le sanzioni quando si infrange la legge. Non è facile stabilire quella che noi chiamiamo la giusta punizione, ma il testo ci prova. Sappiamo bene come anche ai nostri giorni questo tema della giusta pena è uno degli argomenti più controversi su cui si può discutere. Mi sembra che il tentativo di stabilire queste sanzioni vanno in generale in questa direzione: la salvaguardia di chi è più debole e più povero. Sappiamo bene che la storia non va sempre in questa direzione, ma nella direzione opposta e che di fronte alle sanzioni, alla fine sono sempre i più di deboli che ne pagano le conseguenze. Questo succede anche nella bibbia. Succede sempre così tra gli uomini. la parola sacra però pone dei principi che aiutano a creare le condizioni per la salvaguardia del più debole e del più povero. I profeti nella bibbia avranno questo unico obiettivo: la loro parola è una denuncia chiara di un potere che non salvaguardia più i poveri e che anche nel sanzionare condanna sempre il più debole; la stessa cosa è per Gesù, addirittura la sua predicazione e la sua vita diventa l’occasione per dichiarare che si può amare il nemico
Preghiamo
Preghiamo per tutti i poveri
Credo che da quando l’uomo vive in gruppo, in società, abbia cercato di fare funzionare il rapporto con gli altri. Ma la sua natura è fragile, gli errori commessi molti e la ricerca di norme che tutelino sé e gli altri è un atto di consapevolezza.
Aiutaci Signore a realizzare norme eque, norme che tutelino i più poveri e i più fragili e non viceversa. Norme giuste per ogni uomo, anche per chi sbaglia affinché possa riscattarsi dall’errore.
Signore aiutaci a vivere le norme e le leggi, come gesti d’amore,per noi, per chi ci vive accanto e per il bene comune, ed a ringraziare Te che c’è ne fai dono, a nostra volta da riversare sui più poveri per i quali ti preghiamo.