lunedì 10 ottobre

di | 9 Ottobre 2022

Apocalisse 3,14-22

All’angelo della Chiesa che è a Laodicèa scrivi: “Così parla l’Amen, il Testimone degno di fede e veritiero, il Principio della creazione di Dio. 15Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! 16Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca. 17Tu dici: Sono ricco, mi sono arricchito, non ho bisogno di nulla. Ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo. 18Ti consiglio di comperare da me oro purificato dal fuoco per diventare ricco, e abiti bianchi per vestirti e perché non appaia la tua vergognosa nudità, e collirio per ungerti gli occhi e recuperare la vista. 19Io, tutti quelli che amo, li rimprovero e li educo. Sii dunque zelante e convèrtiti. 20Ecco: sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me. 21Il vincitore lo farò sedere con me, sul mio trono, come anche io ho vinto e siedo con il Padre mio sul suo trono. 22Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese””.

Commento

La lettera alla chiesa di Laodicea. Era una prospera città sulla strada principale che collegava Efeso all’Oriente; danneggiata nel 60 da un terremoto, era stata rapidamente restaurata e la sua fama era legata soprattutto alla produzione di tessuti e di medicamenti. Gesù qui viene definito con tre titoli: amen che dà l’idea della stabilità, della fiducia, il testimone e il principio della creazione. Forse questa è la lettera più dura: a questa città viene rimproverato di non essere ne caldo ne freddo, noi forse diciamo indifferenti, che non sa scegliere, che sta sempre in una specie di limbo che non si compromette e che non costa niente. Il guaio di Laodicea è la mediocrità, l’incoerenza e l’indecisione: un’orgogliosa ed erronea coscienza di sé non le permette di comprendere la sua reale miseria. La decisione è quella di vomitarla dalla bocca. Dio non ne può più di questa indifferenza e mediocrità. La guarigione passa attraverso il simbolo dell’oro purificato, abiti bianchi e collirio. Sono i simboli della purificazione dell’anima, della vita nuova e della vista nuova che permette di scegliere. La pedagogia di Dio è che egli ama anche rimproverando. Al termine di questa lettera si apre un nuovo tema introdotto così: ascolta la voce, apri la porta e Dio verrà e cenerà con l’umanità. Si apre la seconda parte dell’apocalisse, fatta di storia, di simboli, di lotta tra bene e male e speranza.

Preghiamo

Preghiamo per Carlo

2 pensieri su “lunedì 10 ottobre

  1. sr Alida

    Aprire la porta ascoltare la voce lasciarsi purificare,non è di un solo momento ma questa grande possibilità è un dono ogni giorno passo passo.. In quel saperci amati da Colui che ci conosce. Una preghiera per Carlo, unisco chi si affida alle nostre preghiere.

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  2. Elena

    Ascoltare la Tua voce, Signore, aprire la porta a Te che vieni volentieri nella casa della mia vita e che prepari una cena per me, un banchetto fatto di relazioni buone e belle. Tu che mi conosci così bene, Ti accontenti di così poco?
    Davvero non sono degna, ma è bello ascoltare la Tua voce e aprirti la porta del mio cuore per lasciarti entrare…
    Prego per Carlo e per tutti coloro che soffrono.

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