giovedì 2 aprile

di | 1 Aprile 2020

Lc 18,31-43              

31Poi prese con sé i Dodici e disse loro: «Ecco, noi andiamo a Gerusalemme, e tutto ciò che fu scritto dai profeti riguardo al Figlio dell’uomo si compirà. 32Sarà consegnato ai pagani, schernito, oltraggiato, coperto di sputi 33e, dopo averlo flagellato, lo uccideranno e il terzo giorno risorgerà». 34Ma non compresero nulla di tutto questo; quel parlare restava oscuro per loro e non capivano ciò che egli aveva detto. 35Mentre si avvicinava a Gerico, un cieco era seduto a mendicare lungo la strada. 36Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse. 37Gli risposero: «Passa Gesù il Nazareno!». 38Allora incominciò a gridare: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!». 39Quelli che camminavano avanti lo sgridavano, perché tacesse; ma lui continuava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». 40Gesù allora si fermò e ordinò che glielo conducessero. Quando gli fu vicino, gli domandò: 41«Che vuoi che io faccia per te?». Egli rispose: «Signore, che io riabbia la vista». 42E Gesù gli disse: «Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato». 43Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo lodando Dio. E tutto il popolo, alla vista di ciò, diede lode a Dio.

Commento

Questo ulteriore annuncio della sua passione, morte e risurrezione da parte di Gesù ai Dodici resta “oscuro per loro e non capivano ciò che Egli aveva detto”. Questa oscurità mi sembra introduca e conduca efficacemente all’ incontro di Gesù con quell’uomo cieco. E’ un cieco mendicante lungo la strada. L’immagine è forte e suggestiva: una strada che egli non può percorrere perché non ci vede. Questo interpreta molto bene la situazione in cui sono i Dodici rispetto al cammino di Gesù verso la sua Pasqua. I Dodici non sono fisicamente ciechi, ma  non sono in grado di alzare il loro sguardo per cogliere il significato profondo di quello che annuncia loro il Signore. Le parole dell’annuncio della passione non sembrano in sé incomprensibili, ma tuttavia “quel parlare restava oscuro per loro  e non capivano ciò che Egli aveva detto”. Così, la concreta cecità del mendicante di Gerico interpreta in modo profondo la “cecità” dei Dodici. La fede è infatti un “vedere” quello che materialmente con gli occhi non si vede. La fede è il dono e la possibilità di “alzare lo sguardo” La fede è un venire alla luce, è un vedere finalmente quello che il mendicante chiede sulla strada della sua vita.

preghiamo

preghiamo per tutti gli uomoni di buona volontà

4 pensieri su “giovedì 2 aprile

  1. sr rita

    Signore, che io veda. Con gli occhi tuoi che vanno oltre il presente.

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  2. Anonimo

    Alzare lo sguardo vedere Gesù …per cogliere il significato….Aiutaci a guardare le cose con il tuo sguardo,Signore

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  3. sr Alida

    e pronunciare spesso “Figlio di Davide abbi pietà di me “come mendicante di grazia e di luce ,riconoscente di averti incontrato….prego per tutta l’umanità sofferente e per tutti quelli di buona volontà

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  4. elena

    Quanta cecità ancora chiude i nostri occhi e soprattutto il nostro cuore. Che possiamo vedere, che possiamo alzare lo sguardo, che possiamo cogliere qualcosa di ALTRO, oltre la nostra fragile umanità. Apri i nostri occhi, Signore….

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