giovedì 15 giugno

di | 14 Giugno 2023

Matteo 8,18-22

Vedendo la folla attorno a sé, Gesù ordinò di passare all’altra riva. 19Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: “Maestro, ti seguirò dovunque tu vada”. Gli rispose Gesù: “Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo”. 21E un altro dei suoi discepoli gli disse: “Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre”. Ma Gesù gli rispose: “Seguimi, e lascia che i morti seppelliscano i loro morti”.

Commento

Gesù aveva raccolto attorno a sé malati, poveri, mendicanti. La gente andava da lui perché si fidava, perché vedeva in lui una speranza, credeva in lui come a colui che poteva pensare e realizzare un mondo nuovo. Gesù non si ferma solo sulla sponda del lago, quella della città di Cafarnao. Chiede di passare anche all’altra riva. Tutti in qualche modo devono accedere non tanto alla sua persona, quanto al vangelo che Lui annuncia. E uno scriba si avvicina a lui. forse cercava conferme alla sua condotta, forse voleva solo stare un po’ dietro a Gesù, magari voleva diventare suo discepolo. Tutto questo non lo sappiamo; sappiamo però che fa un’affermazione impegnativa a Gesù: “Maestro, ti seguirò dovunque tu vada”. Gesù risponde subito che seguirlo vuol dire vivere come lui, vuol dire non avere niente, vuol dire camminare per le strade di Palestina. La cosa più importante per Gesù è l’urgenza del vangelo. In questo senso è importante anche la risposta che da al secondo personaggio: seguimi e lascia che i morti seppelliscano i loro morti”. Questa è l’assoluta priorità del vangelo: seguimi.

Preghiamo

Preghiamo per Mounir

Un pensiero su “giovedì 15 giugno

  1. srAlida

    Gesù non ha dove posare il capo, mi accorgo che questo peregrinare di Gesù mi piace, anche se non è facile essere pellegrino ma bello, vorrei fosse in crescita questa qualità dentro me. Mi sento in cammino, ma trovo che occorre lasciare… Per questo prego. Mi unisco alla preghiera per Mounir, prego e ringrazio il Signore per il dono della mia vita e di quella di mio nipote Daniele.

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