Lc 22,54-65
54Dopo averlo catturato, lo condussero via e lo fecero entrare nella casa del sommo sacerdote. Pietro lo seguiva da lontano. 55Avevano acceso un fuoco in mezzo al cortile e si erano seduti attorno; anche Pietro sedette in mezzo a loro. 56Una giovane serva lo vide seduto vicino al fuoco e, guardandolo attentamente, disse: «Anche questi era con lui». 57Ma egli negò dicendo: «O donna, non lo conosco!». 58Poco dopo un altro lo vide e disse: «Anche tu sei uno di loro!». Ma Pietro rispose: «O uomo, non lo sono!». 59Passata circa un’ora, un altro insisteva: «In verità, anche questi era con lui; infatti è Galileo». 60Ma Pietro disse: «O uomo, non so quello che dici». E in quell’istante, mentre ancora parlava, un gallo cantò. 61Allora il Signore si voltò e fissò lo sguardo su Pietro, e Pietro si ricordò della parola che il Signore gli aveva detto: «Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre volte». 62E, uscito fuori, pianse amaramente. 63E intanto gli uomini che avevano in custodia Gesù lo deridevano e lo picchiavano, 64gli bendavano gli occhi e gli dicevano: «Fa’ il profeta! Chi è che ti ha colpito?». 65E molte altre cose dicevano contro di lui, insultandolo.
Commento
Inizia tutto il percorso che porterà alla condanna a morte di Gesù. Gli studiosi hanno cercato di comprendere due cose: se quel processo era regolare oppure costruito e, altra cosa, come si è svolto nelle sue varie fasi. Non sto a rispondere a queste due domande. So che nel testo che abbiamo di fronte oggi, Gesù viene portato nella casa del sommo sacerdote, per essere processato. Sappiamo che questa avverrà la mattina del giorno dopo. Nel frattempo ci sono due episodi che colpiscono: il rinnegamento di Pietro e gli insulti e le botte dei soldati nei confronti di Gesù. Questi due momenti sono carichi di parole, di derisione di urla. Pietro in mezzo a questo trambusto si confonde e si nasconde: non lo conosco. Sembra che voglia tentare una via di fuga. Ma quel cortile dove si trovava Pietro non era adatto per nascondersi, tutti lo vedevano e tutti gli domandavano chi era e se conosceva Gesù. E lui per paura dice di non conoscere. Sono bugie, ma, più drammaticamente sono auto-negazioni. Pietro si autoesclude da Gesù e dalla storia. Facendo così, rinnega anche se stesso. Luca nota lo sguardo del Signore, anzi il reciproco sguardo del Signore e di Pietro. Pietro reagisce a quello sguardo uscendo e piangendo amaramente. Reazione drammatica! Non è più in grado di rimanere nel luogo che ha visto e udito il suo tradimento, perché quello sguardo è l’ammonizione più severa, e mette in evidenza il bene perduto, e cioè l’occasione di riconoscere la sua comunione con Gesù. E quindi il senso della sua vita. Ma il suo amaro pianto è già il principio del pentimento e della conversione. E’ già il suo nulla visitato dalla misericordia divina. E’ già la sua accoglienza di tale misericordia. E forse ancor più: è l’immagine della condizione di ogni discepolo di Gesù, sempre esposto a dover riconoscere la colpevole rinuncia a custodire e a manifestare la comunione che il Signore ha stabilito con noi.
Preghiamo
Preghiamo per l’Asia
Momenti drammatici e tristissimi, quelli che si dipanano nel cortile della casa del sommo sacerdote. Storia che ci vede tutti un po’ Pietro, in alcuni momenti della nostra vita, quando hanno avuto il sopravvento la vigliaccheria e la paura. Ma nulla era sconosciuto a Gesù, sin dal principio. E lo sguardo e le parole già pronunciate, abbracciano già l’anima del peccatore. La nostra anima capace di bugie, di disconoscimento, di allontanamento. Solo lo sguardo di ci ama ci fa stare così male, che non lo tolleriamo neppure e ci fa scappare via e piangere amaramente! Signore, fa che possiamo guardarti dritto negli occhi, con lo sguardo innamorato e non colpevole, quando ci guarderai la prossima volta….forse lo abbasseremo perché non siamo all’altezza di tanto amore, ma permetti che riusciamo a non sentirci colpevoli di averti tradito e abbandonato, quanto più ci cercavi e volevi che il Tuo amore fosse corrisposto….
Preghiamo insieme per l’Asia e tutto il mondo colpito dalla pandemia.
Di certo mi sarei comportata come Pietro ….Signore rafforza la nostra fede e la memoria del cammino con Te .Oggi giorno di preghiera per la pandemia e le varie pandemie del mondo e per l’Asia .