dono

di | 17 Maggio 2021

ricevo tanti doni durante la giornata. Anche ieri. Ho ricevuto in dono gli anni trascorsi con don Roberto. E sono due anni che ci ha lasciato. Sento  che manca a tanti, anche a me. Ma non voglio parlare della mancanza, ma del dono che don Roberto è stato per tanti. Gli anni vissuti con don Roberto sono stati anni sorprendenti, perché sorprendente è il dono. È fatto così un dono: sorprende. Sorprende perché porta con se qualcosa di incalcolabile, che esce dalla misura del calcolo.  Quanto incalcolabile ho ricevuto da don Roberto! Non c’è calcolo per tutto quanto ho ricevuto. Non c’è misura. quello che ho ricevuto è tutto fuori misura. ll dono non può essere una norma, non può essere una legge, non può essere un dovere. Come l’innamoramento: non lo si può calcolare e misurare. Arriva come dono e basta. ed è stato così con don Roberto: ogni giorno arrivava un dono. Lui era bravo perché aveva la misura del dono, perchè non lo faceva sapere, perché rimaneva un dono nascosto. Il dono accade, è una cosa enorme perché ci ricorda che c’è l’incalcolabile, il gratuito è l’incalcolabile. Ecco perché il dono sorprende. E’ la partita zoppa, come diceva qualcuno che non ricordo; che non è la partita doppia, dove le entrate e le uscite devono combaciare. La partita zoppa, che è quella del dono, non combacia perché c’è un’eccedenza: in questo senso abbiamo bisogno del dono, che non deve mai trasformarsi in una retorica. Non si deve donare, si deve tentare di essere giusti: per tentare di essere giusti, l’esperienza del dono è forse quella che ci può maggiormente aiutare a trovare questa parola impossibile che è la parola giustizia. e don don Roberto era un uomo giusto. Con don Roberto, mentre i conti di casa tornavano sempre, quelli del dono non tornavano mai. Anche se erano tanti gli amici che lo aiutavano, era sempre molto più quello che lui donava in termini di amicizia. Io, noi con lui siamo sempre stati in debito. Ma a lui andava bene così. Quella era la sua misura, la sua vita. e noi ti ringraziamo perchè sei sempre stato eccedente nel dono quando si trattava della vita umana, soprattutto della vita sofferente.

Un pensiero su “dono

  1. Valerio

    Grazie don Sandro. Anche a me quando penso a don Roberto arriva un fiume di ricordi di sensazioni di infinita dolcezza mi manca tanto ma la sensazione più grande è che non ho tanto un senso di vuoto ma un senso di pienezza ed è proprio come se fosse sempre qui come se gli potessi parlare insomma è sempre nel mio cuore con il suo sorriso

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