domenica 3 marzo

di | 2 Marzo 2019

lavandapiedi8 domenica T. Ordinario – dal vangelo secondo Luca

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: «Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro.  Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello. Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo. L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda».

Commento

Siamo sempre nelle pagine del discorso della pianura di Luca. Ancora una volta ci vengono presentati i criteri per essere discepoli del Signore. Non si tratta di criteri morali, di regole, di merito, di legge. Sono invece criteri legati al cuore dell’uomo. Il paragone è semplice: da un albero buono nasce un frutto buono, da un albero cattivo un frutto cattivo. È la radice dell’albero la protagonista per buona parte della crescita. È lei che determina il buon frutto. E allora il paragone funziona se applicato alla vita cristiana. La radice  della vita cristiana, quella che determina il buon frutto è il cuore dell’uomo. Se il cuore, radice del corpo umano è “buono” produce un buon frutto. Allora in questa logica si capiscono anche le varie affermazioni del vangelo di oggi. Un cieco non può guidare un altro cieco. Cioè un cuore malato, carico di rancore, non può insegnare la vita ad una persona. Un uomo che vede solo il male (la pagliuzza) dell’altro e non vede la sua trave è come di uno che ha il cuore-radice carico di negatività, di giudizio. Si, tutto parte dal cuore, radice del discepolato. Un cuore sovrabbondante di bontà, sovrabbonda di vita.

Preghiamo

Preghiamo perché si diffonda sempre più una cultura della tolleranza e non del razzismo.

2 pensieri su “domenica 3 marzo

  1. sr rita

    Il seme è buono sempre. Non ci sono semi buoni e semi cattivi. Il frutto dell’albero non dipende dal seme, ma dalla cura che si è avuto nei confronti dell’albero. La nostra maturazione, la nostra santità è dono di Do che ci ha messo dentro il seme buono, ma è nostra responsabilità curare la crescita del seme, provvedere a tutto ciò che fa trasformare il seme in pianta e in frutto. Preghiamo perché il nostro occhio sia purificato per cogliere il bene.

    Rispondi
  2. sr Alida

    L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore …..il vero problema è come nel mio cuore cresce il buono e come il mio sguardo è negativo o positivo …..Da chi lascio guidare il cuore ?Da chi lo lascio unificare al bene ? Signore aiutami ,aiutaci a vedere la vita ,le persone e le cose con il Tuo sguardo ,con il Tuo cuore…..Abbiamo fragilità in noi ma possono essere opportunità per comprendere meglio il prossimo …..Ti preghiamo per noi e per il mondo ,per tutte quelle realtà che han bisogno di tolleranza ,di bene ,di pace ….

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.