Si può vivere centrati nella vita. Ma si può essere anche decentrati, con il baricentro fuori di sé. Vivo giorni in cui mi sento decentrato, fuori di me. Non riesco a concentrarmi su quello che devo fare. Mi guardo in giro e non riesco a stare concentrato. Ma che cosa sta succedendo? È come se fosse quasi impossibile fermare l’attenzione su un qualcosa di particolare. sfuggo via da tutto. Questo non può essere sicuramente un qualcosa di positivo. Eppure se penso a queste due parole centrato e decentrato posso anche ritenere che il positivo non sta nell’essere centrato su di sé, ma nell’essere decentrato. Bisogna però capirsi bene. Io sto parlando del fatto che sono distratto, che non riesco a concentrarmi, che sfuggo via dalle cose e dalle persone. E questo non va bene. Quando invece parlo di centrato in senso negativo, penso ad una persona che è sempre centrata su di sé. Sono centrato su di me quando penso ad una capacità di autoregolarmi, di saper trovare in me tutte le risposte e le soluzioni alle varie questioni della vita. Peggio ancora quando ritengo che io sono il centro di tutto. Forse in questi giorni sfuggo via da tutto perché mi sembra di non essere il centro di tutto e quindi meglio fuggir via, lontano da me. Il decentrato è colui che ha il centro fuori di sé, colui che si costruisce in relazioni proficue e buone con tutti, colui che ritiene che la sua salvezza è la relazione con l’altro. Devo imparare a diventare decentrato. Sono troppo centrato su di me. Credo che è anche una questione educativa. Ci hanno insegnato che devo dare il meglio di me, che devo saper risolvere tutto, che devo scegliere io i miei percorsi di vita, e ci siamo dimenticati di insegnare l’arte della relazione con l’altro, decentrato è la visione giusta. E allora facciamo in modo di trasformare questo mio sfuggire via da tutto in un decentrami verso l’altro creando in questo modo occasioni di relazioni buone