se sei un giovane che legge ti chiedo di arrivare fino in fondo e magari di rispondere. Concludo con questa riflessione su comunità e mondo giovanile, la serie dei pensieri poveri e sconclusionati sulla comunità. La tentazione di scrivere qualcosa sulla nuova enciclica di papa Francesco, fratelli tutti, è fortissima, ma prima voglio leggerla tutta e con calma. Non voglio scrivere cose che prima non ho ben capito, magari prendendo qua e là da articoli vari. E sono sicuro che per un paio di giorni ce ne saranno di commenti di tutti i tipi. Non voglio farmi condizionare da quanto si scriverà in questi giorni. Voglio essere libero di dire la mia dopo la lettura. Tra l’altro ho appena finito un libro e quindi già da oggi posso iniziare a leggere questa lettera del papa. Chiudo invece le mie riflessioni sulla comunità parlando di giovani. Lasciamo perdere tutte le questioni sociologiche e religiose. Lasciamo da parte tutte le questioni pastorali e sociali. Dico solo questo. Ci abbiamo provato noi adulti a pensare e a fare un mondo, una società, una chiesa. A volte abbiamo fatto in buona fede, altre volte solo per interesse. I risultati in alcuni casi sono stati brillanti, in altri casi un vero disastro. Vi consegnamo un mondo un poco malato, una chiesa che non sa bene da che parte girarsi e che fa fatica a parlare a tutti voi giovani. Vi affidiamo una responsabilità enorme: quella di rimettere un po’ a posto le cose. Scusateci se questa è la nostra eredità messa nelle vostre mani. Noi abbiamo pensato che grazie al progresso, alla tecnica, il mondo fosse come lanciato in una straordinaria avventura senza fine. Vi consegnamo invece un piccolo virus, invisibile, ma tremendo. E così mentre noi adulti giochiamo a calcio incuranti del pericolo, ma lanciati in una sete di guadagno senza fine, voi ragazzi non sapete bene come e dove andare a scuola. Chiudiamo il calcio del profitto e apriamo le scuole del sapere e apriamole in sicurezza. possibile che non esiste un calciatore che si ribella e dice basta!!! Le nostre comunità soffrono per la vostra mancanza. Ma so anche che non ci state dentro nel nostro mondo e preferite altro. Dovremmo forse tirarci da parte per lasciar spazio a voi? Forse un po’ sì, ma poi voi perdereste le vostre radici e allora vi trovereste più sradicati ancora di adesso. Forse dovremmo fare alleanza noi adulti e voi giovani. E l’alleanza si fa in due. Ciascuno in un’ alleanza deve mettere sul piatto un qualcosa che è suo, che gli appartiene. E poi mantenere la promessa che quello che è messo sul piatto viene mantenuto. E quindi io adulto, don Sandro, metto sul piatto la mia vita, e la voglia di esserci con voi giovani. E prometto di esserci. e voi cari giovani cosa mettete sul piatto? Vorrei davvero saperlo, conoscere i vostri pensieri. E quindi a voi adulti che leggete fate girare queste povere parole tra i vostri giovani, magari qualcuno qualcosa risponderà.