capire

di | 4 Luglio 2023

Un amico che non vedo da anni mi lancia una provocazione segnata dal dolore. Quando capiremo. O forse noi non capiremo mai. Messo alle strette rispondo con il classico: il tempo ci aiuterà a capire. Non sto a raccontare che cosa è successo. Ma la domanda – provocazione mi è come rimasta addosso. Quando capiremo? E che cosa capiremo? Quando e che cosa capiremo di un dolore? Quando e che cosa capiremo di una guerra? Quando e che cosa capiremo del covid? Quando e che cosa capiremo di quello che sta succedendo in Francia o nel mar Mediterraneo. Posso continuare all’infinito. La storia ci potrà aiutare a capire. La vita ci potrà aiutare a capire. Ma c’è un particolare su cui voglio soffermarmi. Un particolare che non è indifferente rispetto al quando e al che cosa capiremo. Non c’è solo la vita e la storia che ci aiuteranno a capire, a comprendere. Insieme a storia e vita dobbiamo mettere anche l’orientamento personale che vogliamo dare a questa ricerca, a questo tempo di attesa. Ci sono io con i miei valori, con il mio bagaglio di pensieri, di orientamenti che aiutano a dare una direzione precisa a tutta questa ricerca. Non tutto dipende dalla storia e dalla vita, molto dipende anche da me. dal mio riflettere e dalla direzione che voglio dare a questo mio riflettere. Faccio un esempio: se la mia ricerca di fronte al dolore è come indirizzata alla disperazione, al destino, al fato è chiaro che non ci sarà spazio per speranza e futuro. Io leggerò storia e vita con gli occhi del destino, del fato, della disperazione e la conclusione a cui arriverò sarà solo destino, fato e disperazione. La mia persona non è indifferente rispetto alla storia e alla vita. Se riuscirò a tenere in piedi una ricerca personale fatta anche di speranza, di fiducia e di impegno nella generosità è chiaro che l’orientamento che potrò dare alla vita e alla storia sarà chiaramente di speranza e di coraggio anche nel momento del dolore. La mia prima risposta banale alla domanda del capire e del tempo necessario per capire era proprio banale, luogo comune. Questa riflessione non risolve la questione, ma orienta in maniera diversa la riposta. Non è il tempo e la vita che aiuteranno a capire un dolore, ma mi pone la domanda di come io mi pongo di fronte al tempo e alla vita. vorrei tornare da quel mio amico per dire questa cosa e non semplicemente il tempo e la vita aiuteranno a capire.

Un pensiero su “capire

  1. Stefano

    Nella nostra vita, chi di noi può negare di non aver fatto almeno una volta “naufragio”, di essersi ritrovato attaccato ad un pezzo di relitto galleggiante, in mezzo al mare, in attesa di soccorso, nella speranza di essere salvato?

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