Martedì 6 marzo ’18 – Ger 13,1-14
1 Il Signore mi parlò così: “Va’ a comprarti una cintura di lino e mettitela ai fianchi senza immergerla nell’acqua”. 2 Io comprai la cintura secondo il comando del Signore e me la misi ai fianchi. 3 Poi la parola del Signore mi fu rivolta una seconda volta: 4 “Prendi la cintura che hai comprato e che porti ai fianchi e va’ subito verso l’Eufrate e nascondila nella fessura di una pietra”. 5 Io andai e la nascosi presso l’Eufrate, come mi aveva comandato il Signore. 6 Ora, dopo molto tempo, il Signore mi disse: “Alzati, va’ all’Eufrate e prendi di là la cintura che ti avevo comandato di nascondervi”. 7 Io andai verso l’Eufrate, cercai e presi la cintura dal luogo in cui l’avevo nascosta; ed ecco, la cintura era marcita, non era più buona a nulla. 8 Allora mi fu rivolta questa parola del Signore: 9 “Dice il Signore: In questo modo ridurrò in marciume la grande gloria di Giuda e di Gerusalemme. 10 Questo popolo malvagio, che rifiuta di ascoltare le mie parole, che si comporta secondo la caparbietà del suo cuore e segue altri dei per servirli e per adorarli, diventerà come questa cintura, che non è più buona a nulla. 11 Poiché , come questa cintura aderisce ai fianchi di un uomo, così io volli che aderisse a me tutta la casa di Israele e tutta la casa di Giuda – parola del Signore – perché fossero mio popolo, mia fama, mia lode e mia gloria, ma non mi ascoltarono. 12 Ora, tu riferirai a questo popolo: Così dice il Signore Dio di Israele: Ogni boccale va riempito di vino. Se essi ti diranno: Forse non sappiamo che ogni boccale va riempito di vino? 13 tu risponderai loro: Così parla il Signore: Ecco io renderò tutti ubriachi gli abitanti di questo paese, i re che siedono sul trono di Davide, i sacerdoti, i profeti e tutti gli abitanti di Gerusalemme. 14 Poi fracasserò, gli uni contro gli altri, i padri e i figli insieme – dice il Signore -; non avrò pietà, non li risparmierò né userò misericordia nel distruggerli”.
Commento
Questo della cintura è un altro dei gesti simbolici del profeta Geremia. In genere noi pensiamo alla cintura come al simbolo di quel Dio che cinge l’uomo con la sua forza, pensiamo a tutte quelle esperienze in cui siamo legati, circondati, sostentuti dall’amore di Dio. Qui l’immagine è come ribaltata, cambiata. La cintura è marcia e quindi inservibile e quindi “non più buona a nulla”. Essa esprime bene l’idea che quando i figli di Dio si allontanano dal loro Signore non solo mancano alla loro vocazione originaria e fondamentale, ma anche si degradano al di sotto di ogni altra realtà. Questo fatto per cui il popolo e la cintura sono ormai più buoni a nulla mi fa pensare all’inutilità, secondo Gesù , del sale che perde il suo sapore e “a null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini”. Geremia riconosce che se non vi è un ascolto e una capacità di mettere in pratica le parole ascoltate si diventa come cintura marcia, come sale insipido che deve essere gettato via.
Preghiamo
Preghiamo per Monica
Con quale cintura il Signore potrebbe misurare il popolo italiano dopo queste elezioni?
Preghiamo chiedendo sapienza.
Chiediamo al Signore la sapienza di un agire consapevole e retto, ci guidi con attenzione su terreni pericolosi affinché noi rimaniamo nel suo abbraccio. Preghiamo per tutti gli ammalati e per Monica.
Perchè mai non accettiamo l’amore che ogni giorno il Signore ci dona per deviare su terreni pericolosi ?Distruggendo la vita e ciò che la rende buona ..Chiedo con voi la sapienza ,la rettitudine ,la consapevolezza .Mi unisco alla preghiera per Monica ,e per tutti gli ammalati .