venerdì 14 marzo

di | 13 Marzo 2025

Ger. 34,8-22

Ecco la parola che fu rivolta a Geremia da parte del SIGNORE dopo che il re Sedechia ebbe fatto un patto con tutto il popolo di Gerusalemme per proclamare l’emancipazione, 9 per la quale ognuno doveva rimandare in libertà il suo schiavo e la sua schiava, ebreo ed ebrea, e nessuno doveva tener più in schiavitù alcun suo fratello giudeo. 10 Tutti i capi e tutto il popolo che erano entrati nel patto di rimandare in libertà ciascuno il proprio servo e la propria serva e di non tenerli più in schiavitù ubbidirono, e li rimandarono; 11 ma poi cambiarono idea, e fecero ritornare gli schiavi e le schiave che avevano affrancati, e li riassoggettarono a essere loro schiavi e schiave. 12 La parola del SIGNORE fu dunque rivolta dal SIGNORE a Geremia, in questi termini: 13 «Così parla il SIGNORE, Dio d’Israele: “Io feci un patto con i vostri padri il giorno che li condussi fuori dal paese d’Egitto, dalla casa di schiavitù, e dissi loro: 14 ‘Al termine di sette anni, ciascuno di voi rimandi libero il suo fratello ebreo, che si sarà venduto a lui; ti serva sei anni, poi rimandalo da casa tua libero’; ma i vostri padri non ubbidirono e non prestarono orecchio. 15 Voi eravate oggi tornati a fare ciò che è retto ai miei occhi, proclamando l’emancipazione ciascuno al suo prossimo, e avevate fatto un patto in mia presenza, nella casa sulla quale è invocato il mio nome; 16 ma siete tornati indietro, e avete profanato il mio nome; ciascuno di voi ha fatto ritornare il suo schiavo e la sua schiava che avevate rimandato in libertà a loro piacere, e li avete assoggettati a essere vostri schiavi e schiave”. 17 Perciò così parla il SIGNORE: “Voi non mi avete ubbidito proclamando l’emancipazione ciascuno di suo fratello e ciascuno del suo prossimo; ecco: io proclamo la vostra emancipazione”, dice il SIGNORE, “per andare incontro alla spada, alla peste e alla fame, e farò in modo che sarete agitati per tutti i regni della terra. 18 Darò gli uomini che hanno trasgredito il mio patto e non hanno messo in pratica le parole del patto che avevano stabilito in mia presenza, passando in mezzo alle parti del vitello che avevano tagliato in due; 19 darò, dico, i capi di Giuda e i capi di Gerusalemme, gli eunuchi, i sacerdoti e tutto il popolo del paese che passarono in mezzo alle parti del vitello, 20 in mano dei loro nemici, e in mano di quelli che cercano la loro vita; i loro cadaveri serviranno di pasto agli uccelli del cielo e alle bestie della terra. 21 Darò Sedechia, re di Giuda, e i suoi capi in mano dei loro nemici, in mano di quelli che cercano la loro vita, in mano dell’esercito del re di Babilonia, che si è allontanato da voi. 22 Ecco, io darò l’ordine”, dice il SIGNORE, “e li farò ritornare contro questa città; essi combatteranno contro di lei, la conquisteranno, la daranno alle fiamme; io farò delle città di Giuda una desolazione senza abitanti”».

Commento

Se la prima parte del capitolo 34 riguardava il re Sedecia, questa seconda parte riguarda il popolo ed in particolare il tema della liberazione degli schiavi. Siamo nell’ambito della legge del giubileo. Di fatto un Giudeo non poteva essere tenuto in servitù per più di sette anni. Geremia afferma che questa legge era stata violata da loro e dai loro padri. E quando ci fu la speranza che l’assedio fosse tolto, costrinsero i servi che avevano rilasciato a tornare al loro servizio. L’accusa che fa Geremia al popolo è che in qualche modo il popolo si è preso gioco della legge, ma soprattutto si è preso gioco di Dio. il vangelo dice che questo popolo mi onora con le labbra, ma il cuore è lontano da Dio. Mi sembra che possiamo davvero riflettere su quello che può essere un semplice e ingannevole atto di conversione: diciamo di sì, ma poi alla fine facciamo come sembra più utile a noi. In realtà il cammino di conversione deve essere vero, autentico, non ingannevole. Quando una riforma o una conversione nascono in modo ingannevole non possono dare frutto autentico. Penso che la riprova di questo discorso nei nostri giorni è legato alla pace o tregua che si vuole costruire, ma più in un senso ingannevole che sincero

Preghiamo

Preghiamo per la pace

Un pensiero su “venerdì 14 marzo

  1. sr Alida

    Signore, abbi pietà di me di noi e aiutaci a volgere veramente il nostro cuore a te e così contribuire contribuire o veramente alla pace per cui di nuovo ti preghiamo.

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