Esiste un giusto perfetto? Esiste un uomo o una donna che ha nel suo cuore una forma di giustizia perfetta? Oppure un uomo o una donna che mette in pratica una giustizia perfetta? Io credo di no. E nemmeno la parola sacra riesce a descrivere un uomo o una donna così. Se penso a me stesso sono ben lontano dall’essere un giusto perfetto che ha nella mente, nel cuore e nell’agire tale forma di perfezione. Sono proprio ben lontano. Di Noè si racconta che in mezzo a tanto male quest’uomo cerca in qualche modo di elevarsi ad una giustizia più alta, ma anche lui porta con sé i suoi tratti di fatica. Favolosa per esempio è la sua ubriacatura di cui si narra nella bibbia. Possiamo dire così: la parola sacra, nel suo sano realismo dichiara e narra di uomini che provano a cercare e sperimentare una via della perfezione, pur riconoscendo che essendo parte di quel mondo ne hanno assorbito anche gli aspetti negativi. Diciamo un po’ più giusti della media, ma nella media dell’umanità di quel tempo. Io provo a cercare vie di giustizie, ma sono nella media di questo tempo. Difficile, se non impossibile elevarmi ad una giustizia superiore e di conseguenza elevarmi ad una giustizia eroica. Sono parte della mia cultura, del mio tempo, non posso essere il puro che fa tutto bene. Provo a vivere magari cercando di elevarmi un poco, ma che fatica non lasciarmi assorbire da quel mondo che contesto. Così erano gli eroi della bibbia. Elevati per certi versi, alla ricerca di una giustizia superiore, ma comunque sempre dentro un mondo a cui appartenevano. Non si parla di eroi mitici, ma di uomini e donne che hanno cercato una giustizia superiore. Così dovremmo essere anche noi. Non eroi, ma uomini e donne che cercano una giustizia superiore.