venerdì 7 gennaio

di | 6 Gennaio 2022

gen. 2,4-17

Nel giorno in cui il Signore Dio fece la terra e il cielo 5nessun cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata, perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e non c’era uomo che lavorasse il suolo, 6ma una polla d’acqua sgorgava dalla terra e irrigava tutto il suolo. 7Allora il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente. Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l’uomo che aveva plasmato. 9Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, e l’albero della vita in mezzo al giardino e l’albero della conoscenza del bene e del male. 10Un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino, poi di lì si divideva e formava quattro corsi. Il primo fiume si chiama Pison: esso scorre attorno a tutta la regione di Avìla, dove si trova l’oro 12e l’oro di quella regione è fino; vi si trova pure la resina odorosa e la pietra d’ònice. 13Il secondo fiume si chiama Ghicon: esso scorre attorno a tutta la regione d’Etiopia. 14Il terzo fiume si chiama Tigri: esso scorre a oriente di Assur. Il quarto fiume è l’Eufrate. 15Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse. 16Il Signore Dio diede questo comando all’uomo: “Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, nel giorno in cui tu ne mangerai, certamente dovrai morire”.

Commento

Ecco il secondo racconto della creazione. Qui prima viene creato l’uomo, poi attorno a lui tutto il resto. Ci stanno 4 fiumi che delimitano uno spazio che è il paradiso. E ci sono dei limiti. In quel giardino c’è tutto quello che serve, ma c’è anche un limite: non puoi prendere i frutti dell’albero della vita e della conoscenza del bene e del male. Questo secondo racconto di creazione risponde alla domanda: fino a dove si può spingere l’uomo. La risposta è: dobbiamo imparare a fare i conti con i nostri limiti e le nostre ambiguità. C’è un limite di spazio: i 4 fiumi che dicono che l’uomo non può essere in ogni luogo. Limiti di conoscenza, l’uomo non può conoscere tutto. Se nella prima narrazione abbiamo visto che la vita entra quando tutto è a posto e si crea lo  spazio giusto, qui ci viene detto che lo spazio bisogna rispettarlo. In questo racconto di creazione ci viene detto che l’uomo è impastato di terra, è terra, è humus, umile, non può tutto. Questo racconto di creazione fissa il limite della conoscenza umana. Adam non vuol dire maschio, ma terra, terrestre, perché nasce da madre terra e deve prendersi cura di quella terra che lo ha generato. Il primo legame di questa creatura è con la terra e con il cielo, infatti è fatta di terra e riceve il soffio di Dio che la fa vivere.

Preghiamo

Preghiamo per tutti i giovani

2 pensieri su “venerdì 7 gennaio

  1. Elena

    Il giardino di Eden ha un limite, le opportunità di vita e di scelta hanno limite. La vita stessa ha un limite ed è umile, piccola dipendente da ciò che scegliamo di fare e da ciò che ci circonda. Spesso ce lo dimentichiamo. Questo tempo di pandemia ci ha riportati con violenza e senza mezze misure a prendere atto del limite. Convivere pacificamente con il limite ci rende persone consapevoli, forse più responsabili, anche se è difficile accettarne i confini. Ma la vita, mia e altrui, dipende anche da questo far proprio il limite. È un atto di umiltà e di rispetto. Come Adam siamo fatti di terra e ogni nostra scelta può darci vita o morte, Eden o territori pericolosi e oscuri.
    Prego con voi…

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  2. sr Alida

    Il senso del limite ci rende umili, ci rende capaci di ringraziare per quanto abbiam ricevuto ed è molto… Vediamo quando noi umani superiamo la natura, cosa accade. La scienza che ci è pure data in dono può fare cose belle senza superare la natura…. Che i giovani sappiano cogliere tutta la capacità del doni e ne riconoscano la Sorgente, senza superare il limite, preghiamo.

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