venerdì 5 luglio

di | 4 Luglio 2019

1 Pt 3,8-16                                                                                    8 E finalmente siate tutti concordi, partecipi delle gioie e dei dolori degli altri, animati da affetto fraterno, misericordiosi, umili; 9 non rendete male per male, né ingiuria per ingiuria, ma, al contrario, rispondete benedicendo; poiché a questo siete stati chiamati per avere in eredità la benedizione. 10 Infatti: Chi vuole amare la vita e vedere giorni felici, trattenga la sua lingua dal male e le sue labbra da parole d’inganno; 11 eviti il male e faccia il bene, cerchi la pace e la segua, 12 perché gli occhi del Signore sono sopra i giusti e le sue orecchie sono attente alle loro preghiere; ma il volto del Signore è contro coloro che fanno il male. 13 E chi vi potrà fare del male, se sarete ferventi nel bene? 14 E se anche doveste soffrire per la giustizia, beati voi! Non vi sgomentate per paura di loro, né vi turbate, 15 ma adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi. Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto, 16 con una retta coscienza, perché nel momento stesso in cui si parla male di voi rimangano svergognati quelli che malignano sulla vostra buona condotta in Cristo.

Commento

Se penso al Pietro irruento dei vangeli che vuole difendere a tutti i costi il Signore Gesù, anche con la spada e leggo queste parole scritte da lui, quanta strada ha fatto questo uomo! E’ diventato l’uomo del vangelo, l’uomo delle beatitudine e di conseguenza il vero amico del Signore. In questo riconosco l’autorità di Pietro, nella sua benevolenza, nella sua arte di essere non violento. In questo testo ci troviamo davanti ad una nuova “etica” “Non rendete male per male, ne ingiuria per ingiuria, ma, al contrario, rispondete benedicendo” (v.9). Notate che la benedizione viene quindi proposta come reazione a chi fa del male e a chi ingiuria! evidentemente qui domina il pensiero che non ci sia niente di più forte che rispondere al male con il bene. Pietro descrive una vita radicalmente proiettata verso una totale benevolenza verso il prossimo. Questo non significa una vita che tutto subisce senza reazioni. Al contrario: bisogna essere “pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi” (v.15). “Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto, con una retta coscienza…” (v.15): è la via maestra per sottrarsi ad ogni criterio di mondanità, che pretenderebbe di dover rispondere pane al pane. In conclusione, nel vangelo che Pietro ha ben capito,  non si può rendere ragione con la spada, ma appunto solo con la mite obbedienza di Gesù: è questa la nostra “buona condotta in Cristo”

Preghiamo

Preghiamo per tutti gli operatori di pace

Un pensiero su “venerdì 5 luglio

  1. Elena

    Che bella questa Parola…. dà gioia e speranza!
    Preghiamo per Massimo e Laura!

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