Venerdì 5 agosto

di | 4 Agosto 2016

home2 Siracide 7,4-17

4Non domandare al Signore il potere
né al re un posto di onore.
5Non farti giusto davanti al Signore
né saggio davanti al re.
6Non cercare di divenire giudice
se ti manca la forza di estirpare l’ingiustizia,
perché temeresti di fronte al potente
e getteresti una macchia sulla tua retta condotta.
7Non fare soprusi contro l’assemblea della città
e non degradarti in mezzo al popolo.
8Non ti impigliare due volte nel peccato,
perché neppure di uno resterai impunito.
9Non dire: «Egli guarderà all’abbondanza dei miei doni,
e quando farò l’offerta al Dio altissimo, egli l’accetterà».
10Non essere incostante nella tua preghiera
e non trascurare di fare elemosina.
11Non deridere un uomo dall’animo amareggiato,
perché c’è chi umilia e innalza.
12Non seminare menzogne contro tuo fratello
e non fare qualcosa di simile all’amico.
13Non ricorrere mai alla menzogna:
è un’abitudine che non porta alcun bene.
14Non parlare troppo nell’assemblea degli anziani
e non ripetere le parole della tua preghiera.
15Non disprezzare il lavoro faticoso,
in particolare l’agricoltura che Dio ha istituito.
16Non unirti alla moltitudine dei peccatori,
ricòrdati che la collera divina non tarderà.
17Umìliati profondamente,
perché castigo dell’empio sono fuoco e vermi.

Commento

In questo brano si parla del male che si può fare a se stessi e del male che si può fare a Dio. Teniamo sempre presente la motivazione per cui non dobbiamo fare il male è che questo ti prende al punto tale che non ti lascia più. In che cosa consiste il male  contro se stessi? Si tratta di quella forma di stima troppo alta di sé, per cui si pensa di essere adatto a fare tutto, governare, lavorare, fare il saggio. In realtà in questo modo facciamo del male a noi stessi e agli altri. Facciamo del male a noi stessi perché non siamo capaci di stare nella verità della nostra vita: mi valuto più di quello che sono, e quindi non sono in grado di realizzare il progetto che Dio ha pensato per me. Quanto ammiro con un po’ di sana invidia alcuni professori della scuola del patronato che senza divagare troppo riescono a stare fino in fondo nella fedeltà al loro impegno di insegnanti. Questo è il loro impegno e lo fanno nella maniera più bella possibile. Io invidio queste persone perché per me è molto difficile rimanere fedele fino in fondo ai miei impegni quotidiani. Il testo chiede di stare attenti di non far del male a Dio con il nostro comportamento. In particolare cita le elemosine, le preghiere, le offerte. Queste non devono essere fatte per se stessi, per avere un merito, ma come attenzione al povero e al sofferente. Questo è il modo con cui Dio vuole che usiamo delle elemosine. Questo è il motivo per cui Dio ci chiede di pregare. Se non vi è questo motivo si fa del male a Dio e tale male si riversa anche sugli uomini.

Preghiamo

Preghiamo per gli ammalati.

4 pensieri su “Venerdì 5 agosto

  1. sr Rita

    a sapienza racconta dal Siracide potrebbe essere chiamata la radice della pace. Una pace che unifica l’uomo in se stesso la pace che rende belle le relazioni interpersonali. La pace che crea armonia nella politica del bene comune. La pace che fa stare davanti al creato con cuore stupito e gesti rispettosi. Chiediamo il dono della sapienza per costruire pace.

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  2. Elena

    E la pace,il benessere, lo stata bene con se stesso e con gli altri nascono da azioni giusta ed oneste, umili e semplici, di servizio e di rispetto , di accoglienza e delicatezza verso gli altri. Piccole cose di vita quotidiana, in armonia con Dio e con gli altri….
    Quanta saggezza nelle Parole di Ben Sira. … belle da leggere, da ricordare, da fare proprie e meditare per una vita migliore e per una gioia piena!
    Sono alla costante ricerca della gioia e di Te, Signore….
    Mi unisco alle vostre preghiere per gli ammalati ed in particolare affido il mio amico Rosario, malato terminale….

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  3. sr.Alida

    Contenta di ritrovarvi al ritorno del pellegrinaggio romano forse breve ma intenso .e con tanta gratitudine ..ieri la messa era in memoria di S.G.M.Vianney,alle grotte vaticane,ricordando tutti i sacerdoti, in particolare don Sandro.
    Trovarsi al centro della Chiesa oltre l’emozione,fà pensare in grande ..i pastori del passato ,il Papa,una storia di sotto terra ,di sacrifici,di paziente rispetto….di fatiche ..un nuovo invito al cammino per divenire ifigli di Dio…é impressionante pensare a come noi umani sappiamo costruire altezze …e capolavori e sapere che altrettanto in pochi istanti sappiamo distruggere tutto.. Chiedo come preghiera al Signore le parole nel commento di don Sandro:
    Signore aiutaci a stare nella verità della nostra vita,
    ad amare l’umiltà realizzando il progetto Tuo su di noi,e come attenzione al poveri ,che ci fai incontrare.
    Riconoscenti agli angeli che poni sul nostro cammino.

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