Santa Caterina da Siena – Marco 8,34-9,1
34 Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. 35 Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà. 36 Infatti quale vantaggio c’è che un uomo guadagni il mondo intero e perda la propria vita? 37 Che cosa potrebbe dare un uomo in cambio della propria vita? 38 Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi». 1 Diceva loro: «In verità io vi dico: vi sono alcuni, qui presenti, che non morranno prima di aver visto giungere il regno di Dio nella sua potenza».
Commento
È vero che oggi è santa Caterina, santa che meriterebbe un commento speciale. Ma voglio continuare invece con il vangelo di Marco. Il testo di oggi riguarda tutti coloro che vogliono seguirlo. Si tratta della nuova umanità, cioè di chi “vuol venire dietro a me”. Così, questo cammino dietro a lui portando la croce diventa l’immagine forte della persona del discepolo. Il discepolo “rinnega se stesso”. Questo rinnegare se stesso oggi lo interpreto come la capacità di avere una coscienza umile che riconosce di non sapere tutto, ma di aver bisogno di stare nel Signore. Vi è come un ribaltamento del senso della vita: salvare è salvare grazie a Dio e non grazie ai miei meriti. Perdere è perdersi non in me stesso ma in Dio. l’umanità nuova rinnega se stessa perché riconosce di non essere autosufficiente. Quello che il mondo mi chiede di salvare, Gesù mi chiede di perderlo. La potenza del mondo è affermazione di sé attraverso il potere di dare la morte. La potenza della vita nuova è il dono di sé, il dono della vita. Questa è la chiamata e la responsabilità della vita cristiana. Questa è la presenza e la potenza nuova del regno di Dio nella storia dell’umanità. Regno che appunto si manifesta e si comunica nella partecipazione al sacrificio d’amore del Figlio di Dio. Ripudio della vanità e della violenza dei regni del mondo, e partecipazione al mistero del regno divino dell’Amore fino al dono di sé.
Preghiamo
Preghiamo per tutte le donne perché possano essere coraggiose nella testimonianza della vita come lo è stata Santa Caterina
Che bello non morire fino a che il regno di Dio appaia concretamente! Un regno che non si impone, ma che fiorisce dentro il cuore e con gestì piccoli e quotidiani dell’amore che serve. Seguire Gesù portando la propria vita, che è la croce, cioè il luogo della nostra salvezza. questa chiamata universale alla sequela è la prospettiva bela e consolante di una vita buona per tutti. Ci sia dato di comprenderne la forza e la delicatezza. Preghiamo per chi porta il nome di Caterina e per il papa, cui Caterina ha riservato un particolare amore e dedizione.