venerdì 27 novembre

di | 26 Novembre 2015

home2Michea 2,1-5         

1 Guai a coloro che meditano l’iniquità e tramano il male sui loro giacigli; alla luce dell’alba lo compiono, perché in mano loro è il potere. 2 Sono avidi di campi e li usurpano, di case, e se le prendono. Così opprimono l’uomo e la sua casa, il proprietario e la sua eredità. 3 Perciò così dice il Signore: “Ecco, io medito contro questa genìa una sciagura da cui non potran sottrarre il collo e non andranno più a testa alta, perché sarà quello tempo di calamità. 4 In quel tempo si comporrà su di voi un proverbio e si canterà una lamentazione: “E’ finita!”, e si dirà: “Siamo del tutto rovinati! Ad altri egli passa l’eredità del mio popolo; – Ah, come mi è stata sottratta! – al nemico egli spartisce i nostri campi”. 5 Perciò non ci sarà nessuno che tiri la corda per te, per il sorteggio nell’adunanza del Signore.

Commento

Sembra che il giorno che nasce è come generato dalla notte che lo precede. Se la notte è fatta per pensare il male, il giorno è fatto per agire il male. Questo è il senso del primo versetto del testo di oggi.  Vi è un male pensato, premeditato, progettato. Su questo male meditato e preparato di notte incombe una negatività che lo contrappone a chi medita la Parola di Dio “giorno e notte”. Vi è un male meditato e una parola meditata. Il fatto è che il male poi viene agito e così anche la Parola viene agita. Allora il vero tema di oggi è quello di imparare a pensare e ad agire il bene. L’aggressività nei confronti delle cose degli altri (il male pensato di notte e agito di giorno)  viene vista dal profeta Michea non solo come una violenza e un furto contro le persone  ma anche come un attentato alla preziosa eredità del Signore, quella che ha stabilito il possesso e l’assegnazione della Terra quando Israele vi è entrato. Il male in questo caso è l’avidità che diventa oppressione contro il fratello e contro l’eredità che egli ha ricevuto da Dio stesso. Il “tempo di calamità” non sarà dunque solo un momento negativo, ma si tratta dell’espressione del giudizio di Dio contro chi ha aggredito l’opera del Signore, aggredendo quello che lo stesso Signore ha assegnato al fratello. Fratello, uomo, Dio sono come legati dalla medesima questione: il bene fatto al fratello è fatto a Dio e il male fatto al fratello è fatto anche a Dio. Chiediamo al Signore che ci aiuti a pensare a progetti buoni per agire nel bene.

  Preghiamo

Preghiamo per l’Africa, secondo le intenzioni espresse dal papa durante la sua visita.

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: «Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi: quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno».

3 pensieri su “venerdì 27 novembre

  1. sr Rita

    ” In mano loro è il potere…” Questo grande dono che Dio ha fatto all’uomo: il potere della LIBERTA’ diventa una spada a due tagli. Si può pensare ed agire per il bene. Si può pensare ed agire per il male. Il brano di oggi ci presenta Dio che pare usare la sua libertà per fare il male al popolo infedele. Un controsenso, sapendo che Dio è la misericordia fatta realtà. A meno che si intenda questo “male” come il mezzo per correggere il suo popolo. Quante volte la vita ci sbatte davanti situazioni di fatica…e poi, a pensarci bene, proprio quella fatica diventa “benedetta”.
    Preghiamo perché abbiamo sguardi capaci di cogliere il bene che Dio e gli uomini pensano e fanno.
    Preghiamo per il viaggio del Papa in Africa e per la pace tra i popoli e le religioni.

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  2. sr.Alida

    Imparare a pensare e ad agire bene ! Aiutaci ,Signore sul giaciglio e all’alba, e durante il giorno che si svolge,a pensare e agire come faresti Tu…ad allargare sempre il nostro sguardo ad orizzonti piu’ vasti,che colgano il dolore e le necessità di chi ci è accanto e del mondo.mi unisco alla preghiera per il Papa e alle in tenzioni di oggi.

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  3. Elena

    In questo tempo storico sento la facilità nel pensare il male come risposta al.male. Sento.la fatica di pensare bene per costruire il bene. La sento anche nei più piccoli che ad ogni sollecitazione reagiscono aggredendo o provocando con un cinismo senza precedenti. Sono diventata più sensibile io? Sono diventata troppo attenta alle cose belle e sane così che vorrei davvero vivessimo tutti un poco più in pace nel reciproco rispetto?
    Guardo con tristezza a queste nuove generazioni che concepiscono come naturale l’aggressività nell’agire con gli altri e fanno fatica a trovare nelle loro risorse elementi positivi, etici, costruttivi di buone relazioni….
    Prego per i nostri bambini….
    Elena

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