venerdì 23 settembre

di | 22 Settembre 2016

home2Siracide 20,14-26

14Il dono di uno stolto non ti giova,
e ugualmente quello dell’invidioso, perché è frutto di costrizione;
i suoi occhi, infatti, sono molti invece di uno.
15Egli dà poco, ma rinfaccia molto;
apre la sua bocca come un banditore.
Oggi fa un prestito e domani lo richiede;
quanto è odioso un uomo del genere!
16Lo stolto dice: «Non ho un amico,
non c’è gratitudine al bene che faccio».
Quelli che mangiano il suo pane sono lingue cattive.
17Quanti si burleranno di lui, e quante volte!
Poiché non accoglie l’avere con spirito retto,
e il non avere gli è ugualmente indifferente.

18Meglio inciampare sul pavimento che con la lingua;
è così che la caduta dei cattivi giunge rapida.
19Un discorso inopportuno è come un racconto inopportuno:
è sempre sulla bocca dei maleducati.
20Non si accetta un proverbio dalla bocca dello stolto,
perché non lo dice mai a proposito.

21C’è chi è trattenuto dal peccare a causa della miseria
e quando riposa non avrà rimorsi.
22C’è chi si rovina per rispetto umano
e di fronte a uno stolto si dà perduto.
23C’è chi per rispetto umano fa promesse a un amico,
e in tal modo gratuitamente se lo rende nemico.

24Brutta macchia nell’uomo la menzogna,
è sempre sulla bocca dei maldicenti.
25Meglio un ladro che un mentitore abituale,
tutti e due avranno in sorte la rovina.
26L’abitudine del bugiardo è un disonore,
la vergogna che si merita è sempre con lui.

Commento

Si parla oggi del parlare di uno stolto. Si dice che non può essere disinteressato, che in qualche modo il suo parlare mira sempre a qualcosa, deve aver un suo guadagno. Il parlare dello stolto non procura molti amici, proprio perché nasce da questo suo interesse. Mi vien da pensare che in queste parole possiamo in qualche trovare un criterio per essere in grado di scegliere quali parole e persone seguire: coloro che vivono di una parola donata, gratuita. Altro criterio di valutazione è la menzogna. Penso che non si tratti solo della bugia, ma di quel comportamento che non mi permette di presentarmi autentico. Si tratta di quell’atteggiamento di chi nasconde sempre qualcosa, di non è mai chiaro nelle intenzioni. A volte siamo come presi  da una forma di legame negativo: l’altro ci lega a sé con la menzogna, con il vittimismo, con la parola adulatrice e magari anche noi facciamo la stessa cosa con gli altri. Una frase tipica di questo comportamento è quella che dice: che cosa faccio io senza di te…… oppure: ti prometto che.. aiutami Signore ad essere autentico nelle mie relazioni per non provarne vergogna in caso non autenticità.

Preghiamo

preghiamo per tutti coloro che in tanti modi diversi fanno azione di volontariato.

3 pensieri su “venerdì 23 settembre

  1. sr Rita

    “Non c’è gratitudine al bene che faccio». Oltre i discorso sulla lingua, sulla menzogna, sulla adulazione….mi apre che anche questo passaggio abbia un messaggio attuale. Talvolta ci prende la delusione per la poca corrispondenza al nostro lavoro, al sacrificio alla dedizione. Penso a tanti genitori, educatori che si spendono, soffrono e offrono opportunità buone e pare che tutto cada nel vuoto. Credo che questa affermazione non soltanto, o sempre, segno di stoltezza; fa parte del cammino della vita e proprio la vita un poco per volta educa a un bene gratuito, libero anche dalle aspettative di vedere risultati.
    Ringrazio il Signore – Provvidenza che oggi si è manifesta attraverso il personale di una ditta che ha raccolto per noi materiale di igiene e un pastore della chiesa Battista che offre un corso gratuito di Judo auna nostra bambina impegnandosi ad accompagnarla fino a diventare insegnante in questa disciplina. Il bene arriva da dove non te l’aspetti.

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  2. Elena

    Mi colpisce sempre il termine”rispetto umano”. Questo diventa scudo, alibi, muro, menzogna, poiché ci toglie l’autenticità. E ci toglie anche la vita stessa.
    A volte devo fare la “dura”, nel senso che devo essere decisa, ferma, chiara, rigorosa. Non lascio spazio al rispetto umano, sarebbe comodo fare ed essere il contrario. Però quanto è difficile non tenerne conto ed in relazioni educative condivise, quante fatiche nella gestione di parole, interpretazioni, intenzioni, azioni…
    I frutti vengono faticosamente nel tempo, come in ogni cosa della vita, e l’autenticità ci permette di essere noi stessi, anche nei nostri errori ( mai facili da ammettere ed accettare).
    Prego il Signore perché il.Suo spirito di sapienza illumini il mio modo di stare con gli altri e fra gli altri, senza ferire ma non rinunciando ad esprimere le verità più profonde.

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  3. sr.Alida

    Anche questo tratto coinvolge i motivi del nostro operare .tutto il nostro essere ..L’egoismo e quant’altro sotto ogni aspetto ,rovina ogni cosa ,un cercare solo per sè..La vita ci è maestra come detto bene di un bene gratuito…ci insegna a non aspettarci niente ,e alla gratitudine per ciò che di bene il Signore fà fiorire e dona ;Signore dirigi il mio cuore verso di Tè .Mentre condivido i vostri concreti pensieri mi unisco alla preghiera per il mondo del volontariato e per le intenzioni di oggi ….

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