venerdì 13 novembre

di | 13 Novembre 2015

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scusate, ieri sera ho inviato il commento, ma è probabile che non è arrivato, rimedio adesso. buona giornata a tutti

 Abdia  1, 16-21

16 Poiché come avete bevuto sul mio monte santo così berranno tutte le genti senza fine, berranno e tracanneranno: e saranno come se non fossero mai stati. 17 Ma sul monte Sion vi saranno superstiti e saranno santi e la casa di Giacobbe avrà in mano i suoi possessori. 18 La casa di Giacobbe sarà un fuoco e la casa di Giuseppe una fiamma, la casa di Esaù sarà come paglia: la bruceranno e la consumeranno, non scamperà nessuno della casa di Esaù, poiché il Signore ha parlato. 19 Quelli del Negheb possederanno il monte d’Esaù e quelli della Sefèla il paese dei Filistei; possederanno il territorio di E`fraim e di Samaria e Beniamino il Gàlaad. 20 Gli esuli di questo esercito degli Israeliti occuperanno Canaan fino a Sarèfta e gli esuli di Gerusalemme, che sono in Sefaràd, occuperanno le città del Negheb. 21 Saliranno vittoriosi sul monte Sion per governare il monte di Esaù e il regno sarà del Signore.

Commento

Capisco come il testo di questi profeti minori sono difficili, soprattutto perché usano categorie di pensiero che facciamo fatica a comprendere. Anche il genere letterario non è di facile comprensione e lettura. Noi vorremo pensare ad una sacra scrittura solo buona e bella. In realtà la scrittura sacra è ben più realista di noi quando afferma che bene e male sono presenti nell’uomo, nel mondo. Bene e male sono in continua lotta tra di loro, fino ad un giudizio finale, ultimo, che salverà un piccolo resto. Questa lotta tra bene e male è come narrata attraverso continue immagine, metafore, paragoni. Ha come simboli la città di Gerusalemme sul monte Sion luogo del ritorno del Signore e luogo del ritorno degli esiliati, appunto il piccolo resto. Chi resterà nella città Santa sarà Santo, chi oltrepasserà la grande tribolazione della violenza riceverà il premio. Nel nuovo testamento Gesù non cambia la prospettiva. Il Signore regala agli uomini un nuovo orizzonte. Il simbolo di questa novità è la croce, il giudizio finale è la resurrezione, la città di Gerusalemme è la città della pace. Ecco la nuova prospettiva che supera, anzi porta a compimento la profezia, anche quella del nostro piccolo testo di Abdia. La nuova prospettiva si chiama Dio padre ricco di misericordia. Se non proviamo a leggere questi testi in questa prospettiva del nuovo testamento, rimaniamo come imprigionati dentro un terribile giudizio. Gesù allarga il cuore su uno sguardo di un giudizio di misericordia.

Preghiamo

Preghiamo ancora una volta per tutti gli insegnanti.

Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece morire tutti.  Come avvenne anche nei giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma, nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma, piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece morire tutti. Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà.  In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza e avrà lasciato le sue cose in casa, non scenda a prenderle; così, chi si troverà nel campo, non torni indietro. Ricordatevi della moglie di Lot. Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva. Io vi dico: in quella notte, due si troveranno nello stesso letto: l’uno verrà portato via e l’altro lasciato; due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l’una verrà portata via e l’altra lasciata».  Allora gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed egli disse loro: «Dove sarà il cadavere, lì si raduneranno insieme anche gli avvoltoi».

2 pensieri su “venerdì 13 novembre

  1. sr Rita

    ” I superstiti saranno santi…” Dentro questa continua lotta tra bene e male, come dice Don Sandro, il Signore ci fa intravedere i superstiti. C’è sempre un piccolo resto. C’è sempre qualcuno che genera speranza con la sua buona riuscita. Quindi c’è possibilità anche per noi di essere annoverati tra questo resto, tra questi santi. Cosa è e dove si trova questo Monte santo, Sion? Può essere un luogo: quello in cui ciascuno di noi vive abitualmente. Può essere un tempo, una situazione: questo nostro tempo, quelle situazioni in cui ci troviamo a vivere ogni giorno. Qui, ora noi possiamo essere santi.
    Preghiamo perché anche in questo nostro tempo così strano e complesso, possiamo credere al piccolo resto di cui possiamo far parte.

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  2. sr.Alida

    Condivido i due commenti sopratutti nei punti di speranza e del piccolo resto,del quì ed ora .Si il Signore ci doni di far parte del piccolo resto ,che nell’abbraccio della Sua misericordia continua il cammino. Nelle preghiere di oggi saluto.

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