venerdì 11 dicembre

di | 10 Dicembre 2015

avvento boseMichea 6,1-5

1 Ascoltate quindi ciò che dice il SIGNORE:
«Àlzati, contendi con le montagne,
i colli odano la tua voce!
2 Ascoltate, o monti, la causa del SIGNORE!
Anche voi, salde fondamenta della terra!
poiché il SIGNORE contende con il suo popolo
e vuol discutere con Israele.
3 Popolo mio, che ti ho fatto?
In che cosa ti ho stancato?
Testimonia pure contro di me!
4 Sono io infatti che ti ho condotto fuori dal paese d’Egitto,
ti ho liberato dalla casa di schiavitù,
ho mandato davanti a te Mosè, Aaronne e Maria.
5 Ricorda dunque, popolo mio, quel che tramava Balac, re di Moab,
e che cosa gli rispose Balaam, figlio di Beor,
da Sittim a Ghilgal,
affinché tu riconosca la giustizia del SIGNORE».

Commento

Il testo, molto diverso rispetto agli altri del Profeta Michea, è molto bello e interessante. Guardando alla storia passata, il profeta riporta il popolo di Israele alla responsabilità del tempo presente, riguardo al tema della fedeltà all’alleanza. La formula utilizzata dal profeta per richiamare alla responsabilità è quella che in termine tecnico viene chiamata rib o processo giudiziario. Di fatto il testo è un processo fatto da Dio al suo popolo, chiamando come testimoni le montagne, la creazione, e gli altri popoli.  Il  rib non è un processo che richiede uno scontare una pena, ma un processo che vuole mettere a confronto due persone: qui Dio e il popolo, il profeta è il mediatore di questo processo. Dio con la verità che compete ad un giudice, ma con l’amore che compete all’amante, ricorda al popolo l’uscita dall’Egitto. Questo atto è di Dio e da qui ecco la domanda: che male ti ho fatto, in cosa ti ho stancato? Dio chiede all’uomo di ricordarsi del fatto che Lui, il signore ha fatto cose buone per tutti. Davanti al racconto di tante prove d’amore di Dio, il popolo è come se sentisse il bisogno di ricambiare con un gesto di riconoscenza nei confronti del Signore. Il rib, il processo descritto in queste righe non vuole portare alla condanna, ma alla riconciliazione. Fare memoria della cose belle per potersi riconciliare! Questo è il tribunale di Dio! Non una giustizia punitiva, ma riparativa. Il rib, questo modello unico di processo aveva un alto valore simbolico: si dichiarava infatti che due individui guardandosi, facendo memoria delle meraviglie operate reciprocamente e mettendo in atto una sorta di gesto di pacificazione, possono in qualche modo ritrovarsi nella vita. È la prospettiva del profeta che può diventare anche la nostra prospettiva in mondo troppe volte incapace di atti di riconciliazione e di pace. Dovremmo studiare in maniera approfondita il significato e i modi con cui nella sacra scritturo si cercano via di riconciliazione e la formula del rib o processo giudiziario è una di queste.

Preghiamo

Preghiamo per tutti coloro che cercano vie di riconciliazione e di pace.

Dal vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse alle folle: «A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano: “Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!”.
È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: “Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori”.  Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie».

3 pensieri su “venerdì 11 dicembre

  1. sr Rita

    Cosa possiamo contestare al nostro Dio? Se abbiamo un poco di giudizio dobbiamo solo ringraziare e lodare. Certo, ci sono situazioni difficili da comprendere nella nostra e altrui vita, ma questo non vuol dire che Dio sia colpevole dei nostri guai. Mi piace Miche quando dice che Dio vuol scendere a confronto col suo popolo. Se si chiama qualcuno per confrontarsi su un argomento significa che si ha stima di questo qualcuno. E Dio dimostra fiducia nel suo popolo come in ciascuno di noi. Domani le nostre bambine fanno l’encerramento dell’anno e vanno a casa. Prego per loro, per le loro famiglie, per il personale, i volontari e quanti ci aiutano a far famiglia coi fratelli più bisognosi. il Signore sia la ricompensa per tutti.

    Rispondi
  2. Elena

    Signore, che operi in giustizia ed in bellezza, ascolta anche la nostra scarsa riconoscenza, le nostre piccole fedeltà e tienici per mano, mentre leggi nel nostro cuore la volontà di rimanere in Te, anche quando è tanto difficile, anche quando si è in pochi, anche quando cadiamo lungo il cammino….
    Una preghiera per tutta la Comunità di Sr Rita e per coloro che cercano e promuovono mondi possibili…
    Elena

    Rispondi
  3. sr.Alida

    “Ti ho condotto..ti ho liberato.ho mandato davanti a te..Ricorda popolo mio.”.Lo avverto ,come un richiamo accorato e sofferto da parte del Signore,per riconcliarci,con il Suo amore ,che è stato,è ,e sarà fedele..contende con il suo popolo,quanto vorrebbe discorrere in pace con noi…Egli lo fa amorevolmente..Come non accorgerci?Come posso scordarmi di ringraziare ?La sua giustizia è far memoria dei suoi benefici. Di cuore mi unisco alle intenzioni di oggi

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.