umano è divino

di | 28 Agosto 2020

Ieri in risposta ai tanti, semplici e confusi scritti quotidiani mi è arrivato questo messaggio: in ogni avversa circostanza della nostra vita, non dobbiamo mai dimenticarci di Dio. E poi un secondo messaggio che dice: mi piace meno abbandonarmi alla speranza… abbandonarsi vuol dire attesa, non azione. Non voglio rispondere a questi due messaggi. È bello che ciascuno esprima quello che pensa. Forse questi messaggi hanno anche lo scopo di creare discussione seria. Grazie allora per tutte le sollecitazioni che arrivano. Comunque, partendo sempre dal tema del rendere umana la vita, voglio aggiungere una riflessione dichiarando che l’umanesimo è divino, l’umano ha il sapore del divino. È la mia riflessione sul divino, la mia breve narrazione su Dio e la speranza. Ho come scoperto due strade per arrivare a Dio e me le tengo strette tutte e due perché a secondo della mia condizione di vita vado a pescare a volte in una delle due direzioni, altre volte nell’altra direzione. L’importante è arrivare a quel nome che è Dio Padre e che ha riempito la mia vita e che mette in gioco ogni giorno la mia vita. Forse è la prima volta che narro così esplicitamente di Dio, ma ci sta per una volta. Lo faccio non da prete, ma da uomo, anche se in questo periodo storico della mia vita le due realtà, uomo e prete si fondono, sono prete quando sono uomo e sono uomo quando sono prete. Non ho bisogno di un don davanti al mio nome e lascio che ciascuno decida come fare. qualcuno mi chiama Sandro, qualcuno don e vanno bene tutti e due i modi. Ma torniamo alle nostre due strade attraverso cui arrivo al nome di Dio Padre. la prima la chiamo ascendente. È la via che sale verso il cielo alla ricerca di Dio. È la via dell’incontro quotidiano con la parola, la scrittura sacra, con l’eucarestia quotidiana, celebrata sempre un po’ da addormentato perché troppo presto al mattino.  È la via che mi fa scrutare il cielo non per cercare risposte, ma speranze che io intendo come affidamento fiducioso e responsabilità di azione, conforme alla parola che leggo e medito tutti i giorni. Come direbbe Fratel Carlo de Foucauld è lo stare con l’amato del mio cuore, cuore a cuore con Dio mio Padre, in un dialogo che mi permette di conformare la mia vita alla sua, di prendere la stessa forma di Gesù che è l’uomo che rivela l’amore di Dio. Di questa via ascendete, di conformità, ne ho bisogno ogni giorno per non perdere il contatto con l’amato del mio cuore, colui che ho scelto. Ma questa via ascendente mi gioca sempre un brutto scherzo: quando penso di aver raggiunto l’amato del mio cuore, questo Dio Padre mi rimanda sulla terra per incontrare l’umanità e allora qui devo darmi da fare per vivere con le persone, soprattutto quelle che soffrono. Qui devo darmi da fare per agire, per essere responsabile, per realizzare anche solo un qualcosa di minimamente coerente di tutto quello che medito nella scrittura sacra. E questa è la mia ascendente. Poi c’è l’altra strada con cui arrivo a Dio Padre. quella che è espandente (non so se esiste in italiano tal parola, ma prendetela così.) È quella via che allarga la vita in infinite relazioni e in ciascuna di queste relazioni provo ad incontrare il divino. L’umano che incontro ogni giorno mi parla del divino. Il creato mi narra del divino, l’uomo e la donna che si amano mi parla del divino, tutti coloro che si amano mi parlano del divino. Ma soprattutto il dolore, la fatica umana, il povero, lo scarto mi parla del divino, forse anche la violenza degli uomini mi parla a suo modo del divino che ha il nome di ricerca della pace, di non violenza e di giustizia Si, tutto quanto è  umano può avere il sapore del divino. E nel mio impegno quotidiano ricerco questi segni del divino. In questi due pensieri di Etty Hillesum è riassunto molto bene quanto sto cercando di dire riguardo a questa via “espandente” Credo in Dio e negli uomini e oso dirlo senza falso pudore. La vita è difficile ma non è grave: dobbiamo cominciare a prendere sul serio il nostro lato serio, il resto verrà da sé…..Dio è guida e interlocutore, nome di una forza da cercare eternamente e che sempre vacilla. Dio nel fondo fragile del cuore umano, nella miseria. Il sentimento che racchiude in questa parola ha molto a che fare con la fedeltà a se stessa, con la responsabilità dell’esserci”

3 pensieri su “umano è divino

  1. Elena

    Grazie… Per chi crede, per chi sente Dio ed ha una relazione profonda con Lui, anche se complicata e travagliata, umano e divino sono fusi nell’essere e nel fare, nel vedere e nel continuare a cercare, nel trovare e nell’abbandonarsi. Nel lasciare e nell’amare fino all’ultimo respiro….

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  2. Sr. Rita

    Oggi festa di sant’Agostino mi trovo davanti un uomo che ha fatto sintesi delle due strade di cui parla Don Sandro . E l’incontro con Dio Padre rivelato in Gesù diventa per lui conversione e santità. Buona speranza anche per noi.

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  3. sr Alida

    Per esprimermi terra terra intendo cosi queste due vie” posso radicarmi in terra solo se col ciel discorro “è ovvio che non sò quando arriverrò in questo discorrere con il cielo con i piedi per terra ,ma consola questo senso umano divino raccchiuso in ciascuno di noi,ognuno ha il suo pezzetto di cielo dentro…possiamo vivere con speranza .

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