At 20,25-31 25 E ora, ecco, io so che non vedrete più il mio volto, voi tutti tra i quali sono passato annunciando il Regno. 26 Per questo attesto solennemente oggi, davanti a voi, che io sono innocente del sangue di tutti, 27 perché non mi sono sottratto al dovere di annunciarvi tutta la volontà di Dio. 28 Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti come custodi per essere pastori della Chiesa di Dio, che si è acquistata con il sangue del proprio Figlio. 29 Io so che dopo la mia partenza verranno fra voi lupi rapaci, che non risparmieranno il gregge; 30 perfino in mezzo a voi sorgeranno alcuni a parlare di cose perverse, per attirare i discepoli dietro di sé. 31 Per questo vigilate, ricordando che per tre anni, notte e giorno, io non ho cessato, tra le lacrime, di ammonire ciascuno di voi.
Commento
Questa è la seconda parte del discorso di Efeso di Paolo. E’ come il suo testamento spirituale; anche Paolo infatti non è solo l’uomo dei viaggi, della chiarezza teologica, delle dispute, ma è un uomo che è profondamente legato alle comunità che ha fondato. Sente tutta la tenerezza di Padre nei confronti di tutti quei cristiani che ha in qualche modo generato alla vita di fede. I cristiani di Efeso non vedranno più il volto di Paolo; questa è la “partenza” di Paolo. Si tratta dunque del congedo di una generazione e il passaggio di consegna del compito dell’annuncio evangelico ad una nuova generazione di cristiani. Possiamo parlare di seconda generazione di credenti. Tutto questo tende a sottolineare il compito paterno/materno della testimonianza cristiana: ogni generazione nasce dalla testimonianza della generazione che la precede. L’annuncio della parola è affidato in modo diretto e privilegiato a questi “anziani” che lo Spirito Santo ha costituito “come custodi per essere pastori della Chiesa di Dio”. Ma, come tutti i doni spirituali e come tutte le diaconìe che ne conseguono, questa custodia è affidata ad ogni intera generazione della storia della salvezza, secondo la grazia del disegno divino che ha disposto questa responsabilità in maniera che quella più immediata è anche quella più importante per la vita di ogni persona: appunto la paternità e la maternità nello Spirito! A tutti noi è affidata questa maternità e paternità dell’annuncio cristiano!!
Preghiamo
Preghiamo per la pace
Preghiamo per i diaconi che oggi a Bergamo diventano sacerdoti e per il diacono Osvaldo che ieri sera è diventato prete qui nella mia diocesi.
Colgo la chiarezza e la lungimiranza di Paolo rispetto al suo ministero, rispetto al compito affidatogli dal Signore.
Noi abitiamo il nostro tempo con così tanta confusione, a volte….
Prego con voi per la pace, per i diaconi e per tutti i crustiani.
Secondo la grazia del disegno divino generare alla fede,vegliando su noi stessi e su chi ci pone accanto …Penso che questo vegliare per generare alla fede sia un custodire amorevole quel disegno divino ,diverso per ciascuno. Nel Signore generare alla fede è possibile ad ogni credente..sa di arduo ,ma è bella questa paternità e maternità spirituale ..che il Signore ci conduca in questo cammino …Mi unisco alla preghiera per la pace ,per Osvaldo ,e i novelli sacerdoti di Bergamo ….