umanesimo vuoto

di | 16 Marzo 2022

Mi fermo, tra le mille corse, un po’ con i ragazzi. Parlo con uno, ne ascolto un altro. Ad un altro dico che cosa deve fare, poi all’altro gli ricordo che ogni tanto i vestiti del lavoro vanno lavati. Lavoro ed efficienza vanno abbinati a questioni di umanità, semplice e spicciola. Qualcuno chiama questo assistenzialismo, io lo chiamo umanità. Fare queste cose mi offre l’opportunità di non mettere tutto solo ed esclusivamente sul piano dell’efficienza, ma di rimettere l’efficienza sul piano dell’umanità. Credo che oggi è come saltato un principio che in qualche modo ci permetteva di tenere insieme una serie di elementi che facevano della storia un’ esperienza di umanità. Ed oggi di questa mancanza di umanità ne sentiamo tutti il bisogno su tutti i fronti, non soltanto quello della guerra. Esisteva una volta un umanesimo dal volto umano, un umanesimo che rendeva civile la nostra convivenza. Questo umanesimo era fatto di lavoro, di cura, dell’ altro che non sono solo io, di comunità civile che stava bene insieme con la comunità religiosa. Mettendo al centro l’individuo è saltato questo umanesimo che sapeva di altro e di comunità.  L’umanesimo che sogno io è quell’umanesimo che interviene sempre non sull’onda di una spinta emotiva, ma sulla scorta della ricerca del bene comune, senza separare individuo, altro, società. il vuoto di umanesimo mi fa pensare solo ad una sorta di efficientismo, ma ad un’incapacità di pensare alle sofferenze non solo del presente, ma del mondo intero.  Sono fatto su male, ho un carattere difficile, non sono buono e sono sempre il bastian contrario, ma lo sapete che sempre più mi viene la voglia di aiutare ucraini, africani, boliviani, italiani, insomma tutto quello che oggi può sembrare lo scarto del mondo. Raccomandare ad un ragazzo di portare a casa i vestiti da lavare e dire ad un altro che i piatti si asciugano in un certo modo mi sembra di recuperare quella dimensione famigliare e umana della vita. Aiutare un altro a compilare un registro presenze, oppure raccomandare come fare la raccolta differenziata è il modo più semplice per rendere vera e umana la vita. Qualcuno mi dice che perdo tempo, che devo pensare ad altro di più serio. Io dico che in questi gesti vedo tutta l’umanità possibile. Quindi non chiedetemi di fare grandi cose, lasciatemi fare queste piccole cose. Ah, dimenticavo tra queste piccole cose ieri c’è stato anche da insegnare non soltanto come fare la raccolta differenziata, ma anche come legare i sacchi dell’immondizia. Umanesimo anche questo. Ne sono più che certo.

2 pensieri su “umanesimo vuoto

  1. Tiziana

    È umanesimo il tuo!! Con i tuoi insegnamenti emerge il bene che vuoi ai tuoi ragazzi, l attenzione che hai per loro,il desiderio che siano più autonomi e responsabili.
    Accogli le loro difficoltà,li affianchi per cercare di superarne alcune.
    È umanesimo questo! Accoglienza,attenzione,cammino verso…

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  2. Grace

    Salve, mi commuovo ogni volta che leggo qualcosa di buono e il suo racconto è un insegnamento per l’umanità! Fare del bene è un segno di civiltà Cristiano. Se tutti noi facessimo un piccolo gesto quotidiano il mondo sarebbe meraviglioso e il suo popolo vivrebbe meno sola e più felice!!!
    Complimenti….
    Non cambiare mai.
    Grace kantengwa

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