È la notte di San Lorenzo. La notte delle stelle cadenti, la notte in cui si esprimono desideri, che non si devono raccontare. E Joan Mirò ha disegnato 23 opere chiamate costellazioni. Quando ero in Bolivia con i giovani, proprio nei giorni intorno a San Lorenzo andavamo al lago Titicaca e ci si fermava qualche giorno nella casa sul lago, a Santiago de Huata, chiamata porta del paradiso. un posto da paradiso. la notte si sfidava il freddo dei 3900 metri e si usciva a guardare le stelle cadenti. Era uno spettacolo unico, un sogno, un cielo trapuntato di stelle e di desideri, fino a quando ci si arrendeva al freddo, Per un attimo si sognava alla grande e poi si tornava in casa sperando che i desideri si realizzassero. Ho scelto delle 23 opere di Mirò quella chiamata stella del mattino. In quest’opera pare veramente di ammirare porzioni di cielo fantastiche; questo quadro è un tentativo di dialogo tra cielo e terra, dove il cielo è in ascolto della terra. Il cielo è notturno, le figure si ripetono, donne, occhi, uccelli, stelle, lune. Mirò si lascia guidare dal sentimento, quasi la rappresentazione del mondo dei sogni, dei desideri di San Lorenzo. Sono figure astratte e segni, ogni elemento richiama gli altri, l’uno non è pensabile senza l’altro; forme semplici ed infantili che riprendono al meglio una delle sue tesi fondamentali secondo cui “l’arte dei bambini è la manifestazione più fertile della mente” (joan Mirò). Questo quadro e la notte di san Lorenzo mi permettono in qualche modo di uscire da quello stallo in cui ero caduto. Confusione, tregua, violino su instabile equilibrio. La stella del mattino mi permette di tornare a sognare, desiderare, uscire da me, guardare in alto per cercare le stelle cadenti ed esprime desideri. Insomma, almeno posso sognare. Poi vedremo che cosa succederà. Ma ho scelto questo quadro stella del mattino perché mi ha fatto venire in mente un’altra cosa bellissima. La stella del mattino era conosciuta fin dall’antichità, ed era Venere che la sera era la stella della sera, la mattina stella del mattino. Venere è l’oggetto più luminoso nel cielo notturno dopo la luna. È visibile poco dopo il tramonto (stella della sera) e poco prima dell’alba (stella del mattino). Ho guardato bene il quadro di Mirò, e in quelle sagome, in quelle forme che nascono dal sentimento e dai quei colori leggeri che rendono fantastica la realtà, nasce la luce del mattino. Ma nasce non da un luogo esterno, ma dal cuore, perché se è vero che Mirò disegna sogni e desideri del cuore dell’uomo, quella luce è dentro di me e si manifesta nel sogno e nel desiderio. Vorrei essere per un attimo a Santiago de Huata per vedere le stelle cadenti, e sognare forme, colori, sagome. Farò come faceva don Roberto. Visto che non poteva andare da nessuna parte la notte sognava e ripercorreva i suoi sentieri di montagna. Guarderò la stella del mattino di Mirò, cercherò nella notte una luce come Venere e immaginerò di essere a Santiago de Huata. Chissà che in questo modo si rimetteranno in movimento i desideri del cuore.
Un pizzico di invidia don per quello che avete gustato al
lago la porta del paradiso ,ma si può immaginare …mi piace molto guardare le stelle ….grazie per la riflessione
Stelle cadenti , desideri che escono dal cuore, punti luce che aprono spazi , sogni che fanno sbocciare speranza. Questo ci sia dato un questa magnifica notte di san Lorenzo. Un diacono della carità che ha sognato e regalato amore.