schiavitù e bellezza

di | 3 Gennaio 2023

Esodo 2,1-23

Un uomo della famiglia di Levi andò a prendere in moglie una discendente di Levi. 2La donna concepì e partorì un figlio; vide che era bello e lo tenne nascosto per tre mesi. 3Ma non potendo tenerlo nascosto più oltre, prese per lui un cestello di papiro, lo spalmò di bitume e di pece, vi adagiò il bambino e lo depose fra i giunchi sulla riva del Nilo. 4La sorella del bambino si pose a osservare da lontano che cosa gli sarebbe accaduto.
5Ora la figlia del faraone scese al Nilo per fare il bagno, mentre le sue ancelle passeggiavano lungo la sponda del Nilo. Ella vide il cestello fra i giunchi e mandò la sua schiava a prenderlo. 6L’aprì e vide il bambino: ecco, il piccolo piangeva. Ne ebbe compassione e disse: “È un bambino degli Ebrei”. 7La sorella del bambino disse allora alla figlia del faraone: “Devo andare a chiamarti una nutrice tra le donne ebree, perché allatti per te il bambino?”. 8“Va'”, rispose la figlia del faraone. La fanciulla andò a chiamare la madre del bambino. 9La figlia del faraone le disse: “Porta con te questo bambino e allattalo per me; io ti darò un salario”. La donna prese il bambino e lo allattò. Quando il bambino fu cresciuto, lo condusse alla figlia del faraone. Egli fu per lei come un figlio e lo chiamò Mosè, dicendo: “Io l’ho tratto dalle acque!”.
11Un giorno Mosè, cresciuto in età, si recò dai suoi fratelli e notò i loro lavori forzati. Vide un Egiziano che colpiva un Ebreo, uno dei suoi fratelli. 12Voltatosi attorno e visto che non c’era nessuno, colpì a morte l’Egiziano e lo sotterrò nella sabbia. 13Il giorno dopo uscì di nuovo e vide due Ebrei che litigavano; disse a quello che aveva torto: “Perché percuoti il tuo fratello?”. 14Quegli rispose: “Chi ti ha costituito capo e giudice su di noi? Pensi forse di potermi uccidere, come hai ucciso l’Egiziano?”. Allora Mosè ebbe paura e pensò: “Certamente la cosa si è risaputa”. Il faraone sentì parlare di questo fatto e fece cercare Mosè per metterlo a morte. Allora Mosè fuggì lontano dal faraone e si fermò nel territorio di Madian e sedette presso un pozzo.
16Il sacerdote di Madian aveva sette figlie. Esse vennero ad attingere acqua e riempirono gli abbeveratoi per far bere il gregge del padre. 17Ma arrivarono alcuni pastori e le scacciarono. Allora Mosè si levò a difendere le ragazze e fece bere il loro bestiame. 18Tornarono dal loro padre Reuèl e questi disse loro: “Come mai oggi avete fatto ritorno così in fretta?”. 19Risposero: “Un uomo, un Egiziano, ci ha liberato dalle mani dei pastori; lui stesso ha attinto per noi e ha fatto bere il gregge”. 20Quegli disse alle figlie: “Dov’è? Perché avete lasciato là quell’uomo? Chiamatelo a mangiare il nostro cibo!”. 21Così Mosè accettò di abitare con quell’uomo, che gli diede in moglie la propria figlia Sipporà. Ella gli partorì un figlio ed egli lo chiamò Ghersom, perché diceva: “Vivo come forestiero in terra straniera!”.
23Dopo molto tempo il re d’Egitto morì. Gli Israeliti gemettero per la loro schiavitù, alzarono grida di lamento e il loro grido dalla schiavitù salì a Dio. 24Dio ascoltò il loro lamento, Dio si ricordò della sua alleanza con Abramo, Isacco e Giacobbe. 25Dio guardò la condizione degli Israeliti, Dio se ne diede pensiero.

Commento

Se qualcuno vuole può leggere sia il testo di Esodo che abbiamo iniziato a commentare, sia il mio commento con la solita riflessione quotidiana, che questa volta è collegata al testo di esodo. Un popolo schiavo. Noi non viviamo la condizione di schiavitù, ma quanti popoli e persone ancora oggi vivono questa condizione. Forse noi viviamo schiavitù più raffinate che sembrano non farci male, ma che alla fine sono le schiavitù della globalizzazione, delle paure per il futuro, delle opinioni e dei luoghi comuni che diventano anche i nostri luoghi comuni. Come esce il popolo ebraico da questa schiavitù dell’Egitto? In questo lungo testo ci sono come due bellissime indicazioni. La prima: una madre decide di salvare suo figlio, lo depone su una cesta e lo mette sul Nilo. Un’altra donna lo raccoglie e lo fa diventare grande. Sarà il grande Mosè. Interessante il motivo per cui la madre salva il Figlio.  Lo salva perché vide che era bello. Un Madre vede un figlio bello e lo salva. Si esce dalla schiavitù quando si impara a vedere la bellezza della vita, del creato. il secondo motivo attraverso cui si può uscire dalla schiavitù è un grido. Il grido di un popolo che sale a Dio e che Dio ascolta. Gridare a Dio perché Lui ci possa ascoltare. La schiavitù è vinta con la bellezza e con il grido che sale a Dio.

Preghiamo

Preghiamo per tutto coloro che sono schiavi.

Un pensiero su “schiavitù e bellezza

  1. Elena

    Molte sono le nostre attuali schiavitù. Pochi gli sguardi alla bellezza, come rubati alle mille schiavitù quotidiane, fragili, fugaci.
    Mi piace fermarmi a contemplare, mi piace fissare lo sguardo sulla bellezza, di cui non smetto di stupirmi. Mi pacifica la grande bellezza che scopro nelle cose più piccole, non smetto di emozionarmi, di essere grata al Creatore. Mi dà vita interiore, mi nutre questo immergermi per qualche istante nella bellezza che, profonda, spirituale, mi mette in relazione col tutto di cui faccio parte. Allora riesco a sottrarmi alle moderne schiavitù? Non so, ce la metto tutta e mi prendo il tempo che mi è donato o che a volte rubo per assaporarne la libertà.
    Prego per la vera libertà da ogni schiavitù silenziosa o urlata dagli uomini e dalle donne di ogni popolo, di ogni condizione.

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