sabato 9 gennaio

di | 8 Gennaio 2021

qoelet 2,12-26

2Ho considerato che cos’è la sapienza, la stoltezza e la follia: «Che cosa farà il successore del re? Quello che hanno fatto prima di lui». 13Mi sono accorto che il vantaggio della sapienza sulla stoltezza è come il vantaggio della luce sulle tenebre: 14il saggio ha gli occhi in fronte, ma lo stolto cammina nel buio. Eppure io so che un’unica sorte è riservata a tutti e due. 15Allora ho pensato: «Anche a me toccherà la sorte dello stolto! Perché allora ho cercato d’essere saggio? Dov’è il vantaggio?». E ho concluso che anche questo è vanità. 16Infatti, né del saggio né dello stolto resterà un ricordo duraturo e nei giorni futuri tutto sarà dimenticato. Allo stesso modo muoiono il saggio e lo stolto. 17Allora presi in odio la vita, perché mi era insopportabile quello che si fa sotto il sole. Tutto infatti è vanità e un correre dietro al vento. 18Ho preso in odio ogni lavoro che con fatica ho compiuto sotto il sole, perché dovrò lasciarlo al mio successore. 19E chi sa se questi sarà saggio o stolto? Eppure potrà disporre di tutto il mio lavoro, in cui ho speso fatiche e intelligenza sotto il sole. Anche questo è vanità! 20Sono giunto al punto di disperare in cuor mio per tutta la fatica che avevo sostenuto sotto il sole, 21perché chi ha lavorato con sapienza, con scienza e con successo dovrà poi lasciare la sua parte a un altro che non vi ha per nulla faticato. Anche questo è vanità e un grande male. 22Infatti, quale profitto viene all’uomo da tutta la sua fatica e dalle preoccupazioni del suo cuore, con cui si affanna sotto il sole? 23Tutti i suoi giorni non sono che dolori e fastidi penosi; neppure di notte il suo cuore riposa. Anche questo è vanità! 24Non c’è di meglio per l’uomo che mangiare e bere e godersi il frutto delle sue fatiche; mi sono accorto che anche questo viene dalle mani di Dio. 25Difatti, chi può mangiare o godere senza di lui? 26Egli concede a chi gli è gradito sapienza, scienza e gioia, mentre a chi fallisce dà la pena di raccogliere e di ammassare, per darlo poi a colui che è gradito a Dio. Ma anche questo è vanità e un correre dietro al vento!

Commento

Sembra che il nostro autore continuamente alterni sapienza e follia, precarietà e certezza, dolore e godimento. Ma se ci pensiamo la nostra esistenza è questa continua altalena di sentimenti, di avvenimenti. Addirittura ci sono dei momenti in cui si può arrivare a prendere in odio la vita stessa per quello che ci riserva. Pensate a quanto impegno ci mette un genitore per tirar grande un figlio e poi questo va per altre strade. Ma allora tutto quanto ho fatto?  Sembra cosa buona coltivare la saggezza, ma alla fine la sorte del saggio e dello stolto è identica: la morte per tutte e due. E siccome qoelet non aveva la nozione dell’eternità, perchè essere saggio se poi la sorte è uguale a quella dello stolto. Questo testo è meraviglioso e assurdo insieme. Meraviglioso perché è di una lucidità tremenda riguardo alla condizione umana. tremenda perché, mettendo in evidenza la verità della vita umana, ne attesta tutta la fragilità umana. qoelet rappresenta il cuore dell’uomo che vede tutto assurdo, ma che non rinuncia a vivere e a vivere nella gioia. Il motivo per cui qoelet vuole continuare a vivere non è il solito motivo che portiamo noi: opera il bene, fai il bravo anche se tutto è oscuro. È altro il motivo di Qoelet. Forse semplicemente perché una sola è la vita da vivere e di fronte ho il limite del morire

Preghiamo

Preghiamo per i ragazzi

2 pensieri su “sabato 9 gennaio

  1. sr Alida

    Forse nulla è vano se cerchiamo di viverlo secondo i sentimenti del Signore… Forse non riuscirò mai a vivere della vera sapienza ma non rinuncio al cammino pregando per tutti i ragazzi chiedo che almeno che sappiano quale vero senso ha la vita e renda più consapevole anche il nostro cammino.

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  2. Elena

    Spiazzante Qohelet….
    Dice tutto ed il contrario di tutto e conclude ogni riflessione con ” tutto è vanità”. Sostanzialmente vero perché tutto finisce…col finire. Allora, mi domando, a cosa devo una vita serena e positiva, pur finendo tutto nella vita mia, come in quella di ciascuno? A che scopo avere cresciuto i figli, aver lavorato con coscienza e passione, aver amato tante persone….?
    Io il senso ce lo vedo! Non importa che tutto finisca. La vita è importante e degna d’esser vissuta oggi! È un dono!
    Oggi vivo la serenità e la gioia, oggi la tenerezza dei miei figli, oggi sono viva e respiro e ringrazio Dio di aprire gli occhi su un mondo che per me è ancora tanto bello. Oggi incontro i miei ragazzi a scuola e le mie colleghe, oggi sento il dolore alla schiena, ma so di aver fatto qualcosa di buono. Oggi ascolto la musica anche se ci sento male. Oggi voglio bene a tante persone e da tante persone mi sento amata. E so anche che nei momenti di solitudine, di sconforto, di malattia, attingo a ciò che di bello il Signore mi regala ogni giorno, sia pure un sorriso cui aggrapparsi o il volo di un uccello o le fusa di un gatto, per riottenere pace. E per ricordare che, seppure effimera, la vita offre molte opportunità e molte bellezze, ogni giorno. Per grazia e non per merito del mio vivere. Perché oltre a me, prima, durante e dopo la mia vita, c’è Lui. Lui che mi ha voluta alla luce, Lui che mi rivuole in sé. Il resto… può anche essere vanità!

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