sabato 6 febbraio

di | 5 Febbraio 2021

Giobbe 9,1-18

1 Giobbe prese a dire:

2«In verità io so che è così:
e come può un uomo aver ragione dinanzi a Dio?
3Se uno volesse disputare con lui,
non sarebbe in grado di rispondere una volta su mille.
4Egli è saggio di mente, potente di forza:
chi si è opposto a lui ed è rimasto salvo?
5Egli sposta le montagne ed esse non lo sanno,
nella sua ira egli le sconvolge.
6Scuote la terra dal suo posto
e le sue colonne tremano.
7Comanda al sole ed esso non sorge
e mette sotto sigillo le stelle.
8Lui solo dispiega i cieli
e cammina sulle onde del mare.
9Crea l’Orsa e l’Orione,
le Plèiadi e le costellazioni del cielo australe.
10Fa cose tanto grandi che non si possono indagare,
meraviglie che non si possono contare.
11Se mi passa vicino e non lo vedo,
se ne va e di lui non mi accorgo.
12Se rapisce qualcosa, chi lo può impedire?
Chi gli può dire: «Cosa fai?».
13Dio non ritira la sua collera:
sotto di lui sono fiaccati i sostenitori di Raab.

14Tanto meno potrei rispondergli io,
scegliendo le parole da dirgli;
15io, anche se avessi ragione, non potrei rispondergli,
al mio giudice dovrei domandare pietà.
16Se lo chiamassi e mi rispondesse,
non credo che darebbe ascolto alla mia voce.
17Egli con una tempesta mi schiaccia,
moltiplica le mie piaghe senza ragione,
18non mi lascia riprendere il fiato,
anzi mi sazia di amarezze.

Commento

Ed ecco la risposta di Giobbe. Ovviamente è una risposta che non è in linea con il pensiero dell’amico. Di fatto la riposta di Giobbe è in parte come una protesta e in parte come un lamento. Giobbe non accetta la logica dell’amico che dichiara che attraverso la legge e la regola si può tenere in scacco il pensiero di Dio stesso. Giobbe sa che non può avere in nessuno modo ragione di fronte a Dio. Troppo grande il ragionamento di Dio rispetto a quello dell’uomo. Troppo profondo il pensare di Dio. E guardate che qui non si tratta della onnipotenza di Dio, non si tratta della volontà superiore di Dio. Si tratta invece di una specie di sfida di Giobbe nei confronti di Dio. Giobbe dice: Dio è più forte, Dio è al di sopra di tutte le misure, di tutti i regolamenti, di tutte le osservanze. Il linguaggio di Giobbe è molto pungente, un linguaggio sferzante, un linguaggio che a noi farebbe dire “Giobbe è il vero bestemmiatore, perché Giobbe offende Dio, insulta Dio, tratta Dio come se Dio fosse un violento, un sopraffattore”. Attenti però perché Giobbe, che sembra il bestemmiatore, sta protestando in questo modo perché vuole dimostrare a Bildad che la vera bestemmia non è quella che Giobbe sta pronunciando con un linguaggio un po’ focoso. La vera bestemmia sta proprio in quella impostazione giuridica del problema, per cui “tu hai ridotto Dio semplicemente ad una rotellina del meccanismo”. Intanto, però, il linguaggio di Giobbe è così: irruento, vulcanico. Nel discorso che Giobbe sta facendo  non capisce più niente, tutto si fa confuso. In ogni caso Giobbe vuole entrare in rapporto con Dio direttamente, non vuole passare attraverso quello schema giuridico che gli ha prospettato con tanta sicurezza e a suo modo con tanta disponibilità Bildad. Ancora una volta Giobbe vuole incontrare in prima persona Dio.

Preghiamo

Preghiamo per la pace

2 pensieri su “sabato 6 febbraio

  1. Elena

    Nell’incontro personale con Dio, le parole sono spesso vane, inutili, fuori luogo. Le parole mie e anche quelle degli altri. Ognuno vive intimamente il proprio rapporto con Dio e con la vita. Il resto è “interferenza”. Che ognuno possa vivere e ricercare un vero dialogo col Signore. Arriveranno le risposte, a volte a costo di infinita pazienza!

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  2. sr Alida

    Mentre prego per la pace ,accordo che importante l’incontro con Dio ,ciascuno ha la sua modalità una vera relazione con Lui ….un vero dialogo che anche se in silenzio riempie la vita ,la componente della pazienza è pure necessaria….

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