sabato 27 giugno

di | 26 Giugno 2015

 

 home2Esodo 10,21-29

21 Poi il Signore disse a Mosè: «Stendi la mano verso il cielo: verranno tenebre sul paese di Egitto, tali che si potranno palpare!». 22 Mosè stese la mano verso il cielo: vennero dense tenebre su tutto il paese d’Egitto, per tre giorni. 23 Non si vedevano più l’un l’altro e per tre giorni nessuno si potè muovere dal suo posto. Ma per tutti gli Israeliti vi era luce là dove abitavano.  24 Allora il faraone convocò Mosè e disse: «Partite, servite il Signore! Solo rimanga il vostro bestiame minuto e grosso! Anche i vostri bambini potranno partire con voi». 25 Rispose Mosè: «Anche tu metterai a nostra disposizione sacrifici e olocausti e noi li offriremo al Signore nostro Dio. 26 Anche il nostro bestiame partirà con noi: neppure un’unghia ne resterà qui. Perché da esso noi dobbiamo prelevare le vittime per servire il Signore, nostro Dio, e noi non sapremo come servire il Signore finché non saremo arrivati in quel luogo». 27 Ma il Signore rese ostinato il cuore del faraone, il quale non volle lasciarli partire. 28 Gli rispose dunque il faraone: «Vattene da me! Guardati dal ricomparire davanti a me, perché quando tu rivedrai la mia faccia morirai». 29 Mosè disse: «Hai parlato bene: non vedrò più la tua faccia!».

commento

Questa delle tenebre più che una piaga o un flagello sembra essere un immagine simbolica della condizione degli egiziani che sembrano vagare nel buio, mentre gli ebrei sono nella luce.  non possono non venire alla mente gli incontri  del buon Nicodemo che andava da Gesù di notte. Oppure più evidente ancora le tenebre che coprirono la faccia della terra quando Gesù stava morendo in croce. E poi ancora  la notte di Paolo che non vede più fino a quando si converte. E i vangeli  quanti brani ci riportano di ciechi guariti. insomma luce e tenebre. ecco il grande contrasto di oggi.  e non è forse a volte anche il contrasto  del tempo moderno tra luce e tenebra? Tali tenebre sono caratterizzate sia dalla solitudine, al punto che nessuno può vedere l’altro, sia dall’impossibilità di muoversi da un posto all’altro: veramente una tenebra di morte! Il fatto che essa duri tre giorni ci apre alla speranza che si tratti di una tenebra “pasquale”, destinata a lasciare il posto alla luce.  anche la vicenda tra Mosè e il faraone  ormai volge al  termine.  Il faraone caccia Mosè minacciandolo di morte, Mosè ribatte che veramente non vedrà più la faccia del faraone. Ormai siamo vicini al grande avvenimento della pasqua, il cuore del libro dell’Esodo.

preghiamo

preghiamo per tutte le persone che  ancora sono morti negli attentati e perchè l’uomo si ravveda da questa follia di violenza.

Dal vangelo secondo Matteo

In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò». Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa». Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori, nelle tenebre, dove sarà pianto e stridore di denti». E Gesù disse al centurione: «Va’, avvenga per te come hai creduto». In quell’istante il suo servo fu guarito. Entrato nella casa di Pietro, Gesù vide la suocera di lui che era a letto con la febbre. Le toccò la mano e la febbre la lasciò; poi ella si alzò e lo serviva. Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la parola e guarì tutti i malati, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa: “Egli ha preso le nostre infermità e si è caricato delle malattie”.

Un pensiero su “sabato 27 giugno

  1. Elena

    Questo nostro Padre, è il Signore della luce, è il Signore della vita! Il suo respiro è soffio vitale, il suo tocco porta salute. Attraverso Gesù, l’amore di Dio diventa tangibile, concreto, viene impresso con una carezza, con il tocco di una mano, con una parola udibile a tutti. Dio con noi…Dio in mezzo a noi…
    E’ bello meditare questa grande essenza della cristianità, bello lasciarsene avvolgere quotidianamente, condividere pensieri e riflessioni con un gruppo di amici e di viandanti sullo stesso cammino!
    Prego per il cuore dei molti uomini avvolti dalle tenebre della violenza e per quelli avvolti dalle tenebre di dolore insopportabile. Prego per chi si illude nei miraggi di ideali che indicano solo orrore e crudeltà: abbi pietà di noi, Signore della luce e della vita.
    Elena

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