Marco 13,24-27
24 In quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, 25 le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte. 26 Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. 27 Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo.
Commento
Forse con questi versetti ci troviamo davanti agli eventi finali. “allora vedranno” – sembra indicare altri da noi, come a confermare come la nostra generazione non sia coinvolta negli eventi della fine. Anche le due parabole che concluderanno il capitolo potrebbero essere conferma che la nostra parte è quella del vigilare più che quella di essere direttamente coinvolti negli eventi della fine. Tuttavia mi sembra di potervi proporre anche una diversa “lettura” di questi versetti. Nel testo si fa un ampio uso di citazione di testi profetici, soprattutto di Daniele; questo può essere inteso come propria dell’esperienza di ogni credente. Il sole, la luna, le stelle, le potenze dei cieli hanno nella tradizione ebraico-cristiana il valore di “segni” del mistero e della presenza di Dio nella creazione e nella storia. Ma c’è una crescita, un avanzare in noi, nella nostra esperienza interiore della presenza-evidenza del Signore. Allora, più questo avviene, più impallidiscono i “segni”, che progressivamente lasciano il posto alla realtà di cui appunto sono segno. Allora il Signore diventa Lui il nostro sole! E il sole appare sempre di più come un segno prezioso di Lui, ma appunto solo un segno. Come una lettera di una persona amata: segno preziosissimo di lei, che noi tuttavia speriamo ceda il posto alla presenza diretta della persona amata accanto a noi e con noi. Forse pensando in questo modo i giorni ultimi non fanno più così paura.
Preghiamo
Preghiamo per la chiesa: possa essere segno dell’amore di Dio.
Da una parte a catastrofe. sole e luna che impallidiscano, stelle che cadono….Dall’altra Dio viene a radunare il suo popolo. Ma allora è proprio vero, come dice D.Sandro, che la fine non è da temere ma da aspettare con la passione con cui l’amata aspetta i suo amore.
Prego per i 150 giovani(provenienti dal Paranà) che in questo fine settimana presso l’istituto Piamarta qui in Uniao da Vitoria faranno un incontro di festa e di formazione.
Sembra non ci sia piu’ speranza…ma oscurità e tremore, ma solo allora ,verrà il Signore a raccogliere tutti i dispersi di ogni età e nazione..occorre vigilare e mi piace la versione di don Sandro :piu’ in noi cresce la presenza della persona amata meno si ha bisogno di segni …Signore donaci e donami sempre piu’ consapevolezza della Tua presenza amante in noi perchè non ci soeprenda la paura e ci lasciamo fare daTe.Prego per la Chiesa ,Per i giovani che si incontrano a Uniao ,per i 26 diaconi che oggi vengono ordinati sacerdoti in Milano…
Il Signore, la fine ed il principio di tutto. Il Signore, l’amante e l’amato. In Lui la casa, la bellezza, la luce, il riposo, la cura, la pace, la sicurezza, la gioia….
Così sia.
Una preghiera per la Chiesa e per chi vi opera. Una preghiera per i migranti accolti nelle comunità di tutta Europa e del resto del mondo.