sabato 11 febbraio

di | 10 Febbraio 2017

trinitàbeata vergine di Lourdes Matteo 9,14-17                

14 Allora gli si avvicinarono i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». 15 E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno. 16 Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo porta via qualcosa dal vestito e lo strappo diventa peggiore. 17 Né si versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si spaccano gli otri e il vino si spande e gli otri vanno perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l’uno e gli altri si conservano».

Commento

Nel capitolo 9 di Matteo non è raccontato di nessun matrimonio, ma tutto il testo è come se raccontasse delle nozze di Dio con l’umanità intera, soprattutto con i più poveri di questa umanità. Gesù va oltre la legge di Mosè, se vogliamo, la completa nella pienezza della legge che è l’unica legge vera, che è l’amore. Il problema è che i discepoli di Giovanni sono ancora legati alla legge antica, non hanno ancora fatto il passaggio a Gesù. E’ così anche per me ogni volta che mi impunto su un modo vecchio di pensare la vita e le relazioni tra le persone. Il modo vecchio è quello che non sa riconoscere e non sa vivere la comunione piena tra me e l’umanità. Non sa fare festa di nozze.  Seguendo questa logica capisco che non posso tenere insieme il vecchio e il nuovo. Non viene fuori niente di buono. Il vecchio, oso dirlo, è superato nel nuovo. Come il vino nuovo in otri nuovi. Capisco bene che la logica della legge non sta insieme con la logica dell’amore. Capisco altrettanto bene che non posso vivere senza legge, ma che questa va come integrata nella  logica nuova dell’amore. Il digiuno non  è superato e finito, ma è un digiuno per amore, per fare festa, per dire che rinuncio a quanto mi sembra essenziale per arrivare a quanto è veramente essenziale. Questo è il percorso di Gesù in questo capitolo 9 del vangelo di Matteo. Allora possiamo concludere che Gesù lentamente ci spinge ad entrare in questo mondo che è la legge dell’amore vicendevole.

Preghiamo

In questa giornata mondiale  per i malati, preghiamo per tutti coloro che soffrono, ma ricordiamo anche Anna nel giorno del suo compleanno.

4 pensieri su “sabato 11 febbraio

  1. Sr rita

    La vita come invito nozze. Banchetto di festa.vinosegno di allegria anche dent t o una vita apparentemette vecchia e sterile. Nulla di perduto se la logica della vita è quella di amare e servire. Anche la malattia può diventare otre di vino nuovo.La comunione con Gesù sofferente rende feconda la festa di nozze. Preghiamo per chi soffre e buon compleanno ad Anna

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  2. Elena

    Ieri mattina leggevo una favola ai miei primini. Un gigante pezzente infine compra abiti belli e nuovi, dei quali fa dono, pezzo per pezzo, a piccoli animali bisognosi. Segue, a sorpresa, una grande festa di tutti gli animali che riconoscono e ringraziano per quanto ricevuto.Riflettevamo sulle varie possibilità e ciò che è venuto dai bambini è stato: lui avrebbe potuto comprare agli animali ciò di cui necessitavano, ma ha voluto donare qualcosa di sé, che ha molto più valore perché viene dal cuore e non dai soldi…. Ecco, i bambini hanno colto bel segno. Il nuovo portato da Gesù è qualcosa che meraviglia per la sua semplicità e purezza, ma viene accolto da chi sa fare posto al nuovo nella sua vita e nel suo cuore. Anche io rifletto sulla mia fatica a lasciare vecchi schemi di relazione, che non portano a nulla o recano danno e chiedo al Signore di rendermi un po’ più otre nuovo, specialmente con qualcuno che ha bisogno di altro.
    Auguri Anna e una preghiera per gli ammalati tutti!

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  3. sr Alida

    Vino nuovo e otri nuovi !…Nozze di Dio con l’umanità ogni nuovo giorno ..Legge integrata con lalogica dell’amore..,perchè l’altro/a viva..Piccoli e continui atti d’amore per collaborare alle nozze divine con l’umanità,sopratutto per quella che soffre Signore rendi
    il mio cuore nuovo ,ogni mattina ,per un umile servizio …Auguri per il grazie alla vita di Anna ,e unione di preghiera per tutti gli ammalati …

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  4. Silvia

    Il digiuno fatto perché devo farlo, perché é una legge della chiesa da osservare o perlomeno cosi me l’hanno sempre fatto intendere, o il digiuno fatto perché è una cosa da santi e a me piace essere considerata brava o quasi santa, non mi porta niente se non gran fame, nervosismo e quasi una prepotenza nei confronti degli altri e di Dio…, come fare la quaresima senza questo o quello cosi perché una volta all’anno si fa, tempra la volontà! Belle chiacchiere! Li ho fatti spesso questi tipi di digiuno e mi hanno nauseato, mi hanno reso ipocrita. Scusate, parlo per me, vi porto quello che ho sperimentato.
    La riflessione di quest’oggi, grazie al commento di don Sandro e grazie ai vostri, mi ha un poco illuminato…digiuno per amore…e non solo di cibo, e non solo in quaresima o il venerdì santo… Questo digiuno “nuovo” ha bisogno di un rapporto profondo e intimo con Dio da coltivare in una comunione d’amore ,passatemi il termine, “globalizzata”, come diceva il don, tra me e l’umanità tutta, compresa la mia povera umanità. In Gesù tutto si rinnova! Anche il digiuno! Mi unisco alla preghiera per chi soffre di qualunque sofferenza e perché come diceva Elena il Signore ci renda un po più otri nuovi.
    Buona giornata!

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