rinati in mare

di | 19 Aprile 2023

In poche righe non posso scrivere tutto, quindi vado per riassunti brevi. Leggo di farneticanti affermazioni del tipo “Bisogna incentivare le nascite, non arrendiamoci alla sostituzione etnica” (dichiarazione del ministro dell’agricoltura Lollobrigida)  poi mi informo di che cosa è la sostituzione etnica e trovo queste parole:  si tratta di un complotto non so bene di chi per sostituire l’ italica popolazione con i popoli africani. E poi leggo ancora che è stato deliberato lo stato di emergenza in tutto il paese causa invasione immigrazione. E poi leggo: Quello che vuol fare il governo è cercare gli scafisti in tutto il globo terraqueo» e poi il decreto che blocca di fatto il lavoro delle ong. E per finire in questa sfilza di leggi sicurezza, il decreto-legge che toglie la protezione speciale. Mi sembra che il grande problema è la sicurezza nazionale contro gli immigrati. Un ministro vuole anche il controllo con le navi militari del mare. Quasi un muro di navi sul mar Mediterraneo. Sono indignato per tutto questo e rispondo così. Dalle statistiche ufficiali risulta chiaramente che il numero di migranti assorbiti in Italia è molto minore di quello che viene accolto in altri paesi europei. Nel 2021 a livello europeo i richiedenti sono stati 535.000: la Germania ne ha «assorbito» il 27,7% (148.200), la Francia il 19,4% (103.800), la Spagna l’11,6% (62.100), l’Italia l’8,2%. Proporzioni analoghe si sono mantenute nel 2022. Anche se sbarcano in Italia, gli stranieri mirano, nella maggioranza, a raggiungere altri Stati. E, comunque, ancora prima che la guerra in Ucraina ne aumentasse di molto il flusso, il 50% degli arrivi in Italia provenivano dall’Europa dell’Est, a fronte del 22% che arrivavano dall’Africa attraverso il Mediterraneo. Ma quelli – come ha detto Salvini a proposito degli ucraini – non sembrano creare alcuna emergenza, forse perché sono «profughi veri» (c’entra nulla il fatto che sono di pelle bianca e di religione cristiana?). la misura contro le ong  si è rivelata  inefficace, visto che il numero degli arrivi in Italia dipendeva dalle navi ONG solo per poco più dell’11%. Gli sbarchi, in realtà, avvenivano e continuano ad avvenire attraverso barche e gommoni che si avventurano nel Mediterraneo stracarichi di persone, correndo enormi rischi e spesso andando incontro a disastrosi naufragi che hanno già provocato, in questi anni, 25.000 morti. La «colpa» delle ONG è solo quella di aver salvato una piccola parte di questi disgraziati. Lascio una riflessione: si può rinascere dal mare dopo 25.000 morti per naufragi, cioè si può ragionare in modo nuovo, un modo che prevede accoglienza adeguata e non più slogan che alla fine sono indice di un’ideologia? Io credo di sì: È venuto il momento di capire che l’«emergenza», per il nostro paese, non sono i «clandestini», ma questa ideologia e le leggi, ad essa ispirate, che li creano. Il sostanziale (anche se inconfessato) razzismo che esse esprimono, oltre ad essere in radicale contrasto col Vangelo, oggi danneggia seriamente anche la nostra economia. Perciò, la sola cosa seria da fare è smetterla di cercare vanamente i «colpevoli» di un fenomeno epocale che in sé non ha nulla di tragico – a renderlo tale è stata solo la nostra disastrosa gestione –, e ci sforziamo di guardare ad esso non come a una minaccia ma a un’opportunità. per rendere ragione di questi numeri e di queste riflessioni ho attinto a piene mani da un articolo di Giuseppe Savagnone su settimana News

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